27/03/2013

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Dieci recensioni per gente affetta da sindrome da deficit di attenzione

Lo so. La critica è una cosa seria. Duemila caratteri bastano appena a spiegare un album, figuriamoci i centoquaranta di Twitter. Però stamattina sotto lo zerbino di casa ho trovato un plettro. Su un lato c’era scritto «Girami, stupido», sull’altro «ADD». Credevo fosse un formato audio, poi ho realizzato che è la sigla della sindrome da deficit di attenzione. In quel momento ho capito: dovevo postare recensioni per chi del corriere.it legge solo titoli e sommario.

Artisti Vari
Sound City Real To Reel
I Tenacious D avevano il plettro del destino, Grohl ha la consolle magica che affratella rocker d’ogni risma, da Reznor a Springfield. Diab. (Chiedo scusa, avevo finito i 140 caratteri: “diab” sta per “diabolico”.)

Mudhoney
The Vanishing Point
Andremo verso i 50, ma possiamo ancora spaccarti le gambe. E porta il tuo fottuto Chardonnay fuori dal mio backstage.

Iggy & The Stooges
Ready To Die
Avremo superato i 60, ma se azzecchiamo il pezzo possiamo ancora farti dimenare come un idiota. È avanzato del Chardonnay?

Iron And Wine
Ghost On Ghost
Lo ascolti distrattamente e ti sembra George Michael che fa il raffinato. Lo riascolti e capisci che è un discone di cantautorato “jazzy”.

Asaf Avidan
Different Pulses
Il disco che tutti ascoltano per via di una canzone che nel disco non c’è.

Adam Green & Binki Shapiro
Adam Green & Binki Shapiro
Serge Gainsbourg e Jane Birkin comprano casa a New York, smettono di scopare, diventano amiconi e condividono le pene d’amore.

John Grant
Pale Green Ghost
Scrivo canzoni meravigliose. Poi, visto che sono «the greatest motherfucker», ci metto suoni che neanche la peggio new wave anni ’80.

David Bowie
The Next Day
Com’è che se smetti di fare dischi per dieci anni, poi ne incidi uno e tutti gridano al capolavoro?

My Bloody Valentine
M B V
Com’è che se smetti di fare dischi per ventidue anni, poi ne incidi uno e gridano al capolavoro tutti, persino quelli che odiano Bowie?

The Strokes
Comedown Machine
Gli Strokes ti invitano in discoteca a ballare revival anni ’80. E tu pensi: Dio, fai che mi respingano alla porta.

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