01/07/2015

Alice Tambourine Lover

Blues, folk e psichedelia dalle atmosfere delicate suonati con essenzialità
Dietro al nome Alice Tambourine Lover si nascondono, ma neanche tanto, Alice Albertazzi (voce, chitarra, tamburello, percussioni) e l’accompagnamento al dobro di Gianfranco Romanelli. Giunti al terzo album come duo, anche se il progetto nasce già da una costola degli Alix (gruppo di rock psichedelico con 5 album all’attivo), sfornano otto tracce in bilico tra blues, folk e psichedelia dall’atmosfera unica. Otto brani che superano sempre i quattro minuti di lunghezza ma in diversi casi vanno anche oltre i cinque, senza una struttura troppo classica da canzone, ma più simili a delle jam dilatate di ispirazione blues. L’arrangiamento è essenziale, scarno, ma molto evocativo e personale.
 
Fin dalle prime note di Dance Floor si ha un assaggio dell’album, caratterizzato dai morbidi arpeggi in sottofondo e dalla voce delicata e sussurrata di Alice. Non mancano però incursioni di altri strumenti suonati da ospiti speciali, spazi dedicati alla chitarra lap steel di Sergio Altamura, all’ukulele e all’acustica di Matumaini (dei Pristine Moods) o ancora l’armonica di Carmine Lamparelli. Vi sono poi ospiti anche per quanto riguarda la scrittura di alcuni brani, con due brani inediti di Dandy Brown (Hermano/Orquestra del Deserto) e John Garcia (Kyuss/Hermano).
 
Never Boulevard e Singing Roads, per il loro andamento e per le linee principali di chitarra, si muovono su territori blues con un accenno ai Traffic. La title track, Like A Rose, concede spazio anche a ispirazioni californiane di fine anni ’60 e gli Alice Tambourine Lover non si preoccupano di restare all’interno dei canoni, ma ampliano a piacimento i loro brani. Lo stesso avviene anche nella seguente Cherry Lady, il brano più lungo dell’album, che da una struttura blues prende il volo verso atmosfere più eteree, sospese sul filo degli intrecci di chitarra.
Ci riportano nei ranghi la bella Watch It Go, più vicina alla tradizione folk, e il blues-rock di Lonely, brano degli Alix. La chiusura dell’album spetta a Before Me, che riprende l’andamento arpeggiato e sognante dei primi brani, quasi a sottolineare una struttura circolare dell’opera. Sta poi all’ascoltatore, stregato e ammaliato dalle atmosfere evocative e sospese delle otto tracce, ripartire da capo dalla prima canzone.

 
 

 

On demand

Iscriviti alla Newsletter

Vuoi rimanere sempre aggiornato su rock e dintorni? Iscriviti alla nostra newsletter
per ricevere tutte le settimane nuovi video, contenuti esclusivi, interviste e tanto altro!