01/06/2015

Red Wine

Essere diventati tradizione nella tradizione non è da tutti
Loro sono attivi dal 1978 e in Italia sono i più longevi nell’ambito country e bluegrass. In carriera, poi, hanno suonato tanto in Europa, dal 1995 portano regolarmente la loro musica in tour negli Stati Uniti e hanno partecipato anche a diversi festival dedicati al bluegrass. Hanno suonato su tanti palchi insieme a New Grass Revival, Hot Rize, Nashville Bluegrass Band, Doyle Lawson & Quicksilver e Nickel Creek e hanno collaborato con artisti del calibro di Kathy Chiavola, Barry & Holly Tashian, Tony Trischka e Peter Rowan. Nel 1995 e nel 2001, in particolare, hanno preso parte all’International Bluegrass Music Association IBMA “World of Bluegrass” (Owensboro e Louisville, KY).
In altre parole, i Red Wine sono riusciti a portare la loro musica anche nei luoghi in cui quella musica è nata… e non è poco.
 
Per il loro Pickin’ Friends hanno coinvolto anche il bassista e grande compositore bluegrass Jon Weisberger. Proprio lui infatti ha curato personalmente le note di copertina, in cui spiega quanto sia importante non seguire pedissequamente i dettami del bluegrass e nemmeno stravolgerli. Bisogna semplicemente rimanere indifferenti nei riguardi di certi schemi musicali. Detto, fatto (da sempre).
Il gruppo continua infatti a suonare e a divertirsi infischiandosene delle regole precostituite e avvalendosi dell’ausilio di alcuni ospiti.
E allora nel disco ci si imbatte per esempio nella dolce Time To Learn di Tim O’Brien con lo stesso polistrumentista che partecipa con il fiddle e il mandolino, mentre Daniele Bovo è al violoncello. O’Brien suona poi anche in Stealin’ Peaches, brano scritto dal mandolinista della band Martino Coppo e in cui si può udire nuovamente il violoncello, stavolta di Rushad Egglestone. Anche il fiddle non può mancare in altri pezzi, a partire dal divertente Tell All My Pickin’ Friends Good-Bye di Chris Brashear, mentre più in generale il brano più sorprendente è Time Of No Reply, non foss’altro perché è di Nick Drake, uno apparentemente distante dal bluegrass, che però grazie ai Red Wine si guadagna un posto di tutto rispetto anche nell’ambito di tale genere musicale.
 
Tra gli ospiti sono presenti anche Daniela Piras al flauto, Josh Swift al dobro, Roberto Bongianino alla fisarmonica e ancora Paolo Bonfanti alle chitarre, Lowell “Banana” Levinger (voce in Cold Big City), Annie Staninec al fiddle e Davide “Zazza” Zalaffi alla batteria. Ci vuole un attimo per viaggiare verso gli Stati Uniti guidati dal bluegrass di Lucas Bellotti, Martino Coppo, Marco e Silvio Ferretti.
Essere diventati tradizione nella tradizione non è da tutti.
 

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