25/07/2018

Burt Bacharach

La sana energia di un “giovane” novantenne
Si nota subito l’umiltà di chi ha da poco compiuto 90 anni e si diverte ancora a stare sul palco non come un semplice monumento da ammirare. Burt Bacharach commuove e incanta a più riprese nella prima delle due date in programma in Italia quest’estate (la prossima è quella di stasera, 25 luglio, al Teatro Romano di Ostia Antica). Agli Arcimboldi di Milano il compositore viene accolto da un pubblico caloroso, soprattutto quello delle prime file, costituito dal suo fan club italiano.L’eleganza degli arrangiamenti e il modo di suonare tutti insieme, sotto la direzione di chi quelle canzoni le ha scritte, rendono il live ben studiato. Alcune composizioni potrebbero essere trascurate a discapito di altre e anche per questo motivo in scaletta ci sono due medley, uno nella prima e uno nella seconda parte del concerto: nel primo medley si riconoscono vari brani (cantati da Dionne Warwick e non) e quindi scorrono in sequenza con tutte le loro parti più celebri Don’t Make Me Over / Walk On By / This Guy’s in Love with You / I Say a Little Prayer / Trains and Boats and Planes / Wishin’ & Hopin’ / (There’s) Always Something There to Remind Me; nel secondo, invece, si dà spazio ai pezzi che sono stati composti per le colonne sonore e si inizia con The Look Of Love, non tralasciando momenti divertenti come What’s New Pussycat?
Josie James, John Pagano e Donna Taylor sono i tre cantanti che si suddividono principalmente un repertorio fatto di melodie semplici e immortali, ma è anche lo stesso Bacharach che spesso canta i brani scritti insieme al compianto Hal David e ultimamente anche con Elvis Costello (come peraltro aveva fatto già vent’anni fa con l’album uscito a nome di entrambi, Painted From Memory).

Compone ancora adesso Bacharach e quando presenta uno dei brani inediti dice addirittura “I hope you like it” (“spero vi piaccia”). E poi gira il mondo a suon di concerti e riesce ad emozionare anche quando con voce rauca scherza con il pubblico fino alla fine, presenta i suoi musicisti e li ringrazia e infine non manca di rendere omaggio ai tecnici che hanno reso possibile questo ennesimo live che si chiude con Raindrops Keep Fallin’ on My Head, cantata insieme al pubblico.
All’inizio What The World Needs Now Is Love e dopo My Little Red Book, That’s What Friends Are For, I’ll Never Fall In Love Again… e nel frattempo lui, Bacharach, suona, ma ogni tanto con una mano dirige anche i suoi musicisti, compreso a un certo punto il giovane figlio Oliver, e canta i brani da lui composti insieme ai suoi cantanti e al pubblico presente, facendosi portatore di un’umiltà da “giovane” novantenne ancora in grado di condividere una sana energia.

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