13/11/2014

Dawn Landes

Un live intenso grazie alla voce spontanea della folk singer americana, accompagnata dal chitarrista londinese David Saw
L’aria di Brooklyn non è bastata ad affievolire il temperamento da country girl di Dawn Landes, newyorkese d’adozione ma originaria del Kentucky. Le sonorità country & western sono state infatti il colore principale dello show acustico della folk singer al Circolo Masada di Milano.
 
Vestitino nero e un’ombra di rossetto, aspetto da ragazza della porta accanto pronta per il ballo della scuola, Dawn Landes compare sul palco affiancata dal londinese David Saw. Le due chitarre acustiche attaccano la delicata ballad Money In The Bank, alla quale si accoda il country folk di Try To Make A Fire Burn Again, primo dei pezzi tratti dal nuovo album della Landes, Bluebird. L’incedere incalzante di Oh Brother è il preludio migliore all’atmosfera western della movimentata Sweetheart Of The Rodeo, con i vocalizzi della cantante che imitano grida da cowboy. Il passo torna più leggero su Lullaby For Tony, brano dal carattere pop, la deliziosa e un po’ nostalgica Straight Lines e la ballata country Cry No More.
Dawn Landes con la sua voce spontanea, priva di ricercatezze o virtuosismi eccessivi, dà forma a piccoli quadretti sonori aggraziati; brevi assaggi, che svaniscono quasi in un attimo lasciandosi dietro la voglia di ascoltarne ancora. Sull’onda dell’emozione o dell’entusiasmo, la folk singer semina qualche imperfezione qua e là, ma proprio la schiettezza e la semplicità con la quale si presenta contribuiscono a stabilire una bella complicità con il pubblico, creando il clima familiare che si respira nel locale.
Una sentita Bluebird viene eseguita dalla sola Landes, mentre Saw abbandona la chitarra al richiamo del bancone del bar. C’è anche spazio per qualche nota più rock: la vivace cover di Dolly Parton Longer Than Always (suonata dai due senza microfoni sul bordo del palco), la dolce ballad Heel Toe (tra i pezzi più graditi), Bloodhound, Bodyguard e l’energica Kids In A Play. Inframmezzati a questi brani, il folk di Twilight, la scanzonata Tous Les Garçons Et Les Filles di Françoise Hardy, che ricorda l’infatuazione della Landes per la musica yéyé, e More Than This dei Roxy Music. La cantante ha aperto proprio quest’anno i concerti del tour nordamericano di Bryan Ferry, ex frontman del celebre gruppo.
“Mi sono dimenticata di suonare il piano per voi” scherza, tornando sulla scena per Diamond Rivers, il primo degli encore.
 
L’ultimo saluto a un pubblico che si è dimostrato molto affettuoso, Dawn Landes lo porge con un’appassionata Moon River; seduta sul bordo del palco fa oscillare il corpo trasportata dal pezzo, occhi chiusi e un bicchiere di vino in mano, come fosse la canzone della buona notte al termine di una serata tra amici.

 

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