20/02/2013

Michele Gazich

Il violinista folgorato sulla via di Damasco

Dopo aver girovagato in lungo e in largo per gli Stati Uniti suonando il blues della redenzione al fianco di Mark Olson (The Jayhawks); dopo aver contemplato le meraviglie e le grandi contraddizioni di un Paese sterminato, percorso da gigantesche arterie d’asfalto tese come infinite corde di violino; dopo essersi esibito in grandi teatri e malfamati club di provincia; dopo aver visitato un centinaio di librerie asettiche e uguali l’una all’altra come mercenari replicanti al servizio di uno spietato esercito di parole preconfezionate; dopo tutto questo, può accadere che un uomo scopra che Dio non è morto, ma «sopravvive nei dettagli / nelle crepe dei centri commerciali».

Quell’uomo si chiama Michele Gazich e un giorno del 2007, da qualche parte tra Abilene (Texas) e Colorado Springs (Colorado), folgorato come Paolo sulla via di Damasco ha scritto una canzone sulla Guerra Civile in corso «tra i soldi e lo spirito». Canzone poi confluita nell’album La Nave dei Folli – Dieci canzoni di Michele Gazich (FonoBisanzio 2008), e che oggi ritroviamo in apertura del progetto Verso Damasco (2012, FonoBisanzio). Un’opera affascinante e articolata, frutto di un concerto tenuto lo scorso 18 maggio 2012 nel Duomo Vecchio di Brescia. Un concerto speciale, che ha visto il violinista cantautore ripercorrere il suo repertorio accompagnato da Marco Lamberti (chitarra, bouzouki, pianoforte, voce), e Francesca Rossi (violoncello, voce).

Un «concerto spirituale», inserito nel convegno “Verso Damasco – Amore e carità in San Paolo – La Parola, la musica e l’arte” tenutosi a Brescia dal 17 al 19 maggio 2012 presso la Sala della Gloria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Gazich lo ha ideato e curato «grazie all’amore: muovendo dall’amore-carità di Paolo, ho incontrato passo dopo passo studiosi che desideravo far incontrare anche al pubblico e ai futuri lettori, con la certezza che, come scriveva il poeta Ezra Pound, “ubi amor ibi oculus“, dove c’è amore c’è un occhio, c’è capacità di vedere e comprendere davvero noi stessi e la nostra esistenza». Il convegno si proponeva di «affrontare Paolo qui e ora, classico vivente: non solo messaggero della fede, ma anche lievito delle arti e del sapere, anche e soprattutto quando essi sembrerebbero porsi antinomicamente al suo pensiero».

«Mentre avanza verso Damasco», spiega Gazich nell’esaustiva guida all’ascolto che accompagna l’elegante box set contenente il concerto in doppio formato cd e dvd, «Paolo, in seguito a una improvvisa apparizione divina, cadde da cavallo e si convertì. Paolo e la sua caduta sono una sorta di monito, di avvertimento. Per me non è un discorso solo religioso, confessionale. Chiunque ostinatamente si oppone all’amore, prima o poi troverà la strada verso la sua Damasco e cadrà».

www.michelegazich.it

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