09/10/2018

Simon & Garfunkel. Un ponte su acque agitate

In questo agile volumetto edito da Vololibero, Eleonora Bagarotti mette a fuoco la rapida carriera del duo per poi proseguire parlando dei rispettivi percorsi individuali

Nella straordinaria creatività musicale degli Anni Sessanta, Simon & Garfunkel si ritagliano uno spazio di prim’ordine che emerge contemporaneamente sia per la genialità compositiva del primo, sia per la sensibilità vocale dell’altro. Un felice incontro che, come spesso avviene, inizia fin dai banchi di scuola. Cresciuti entrambi nella rassicurante borghesia ebraica stanziata nel Queens, i due ragazzi scoprono di avere le stesse passioni e si fanno presto conoscere per la straordinaria complementarietà che li caratterizza: Paul è la mente, Art il braccio, o meglio la voce, una vocalità che insieme con quella di James Taylor finisce presto per essere considerata la più dolce e seduttiva di quell’intero periodo.
 
In questo agile volumetto edito da Vololibero, Eleonora Bagarotti, appassionata e competente narratrice di svariate avventure rock, mette a fuoco la rapida carriera del duo per poi proseguire parlando dei percorsi individuali che si delineano fin dal 1970. Il loro album più celebrato, Bridge Over Troubled Water, uscito proprio in quell’anno e rimasto in testa alle classifiche per ben due mesi e mezzo, rappresenta anche l’addio, scandito da molti sottintesi riscontrabili, col senno di poi, nei testi di alcune delle canzoni più significative. Di questa straordinaria coppia rimangono composizioni intramontabili come Homeward BoundSound of SilenceThe BoxerMrs Robinson e la stessa Bridge Over Troubled Water che la Bagarotti non manca di sottolineare nei loro passaggi topici.
Dal punto di vista individuale emerge soprattutto Simon con autentici capolavori come Graceland e The Rhythm of the Saints che si ergono su tutti gli altri per la loro ricerca musicale ricavata dall’esplorazione rispettivamente dell’Africa e del Brasile. Garfunkel registra cose meno memorabili, ma sempre sottolineate da una grande dolcezza.
 
Il libro scorre veloce e si legge piacevolmente senza intoppi. Una lunga favola che vede il duo riformarsi di tanto in tanto dando l’illusione della fine di una lunga crisi. Una speranza forse definitivamente frustata dal recentissimo Farewell Tour di Paul Simon che dovrebbe avere sancito la fine della sua avventura live.
 

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