21/08/2015

Avion Travel

La passionalità di Peppe Servillo e soci vince (e allontana pure la pioggia)
Piove. Sono le 23.30 circa quando il concerto inizia, ma viene interrotto subito dopo il primo brano, Dalle stazioni al mare.
 
Vasto Film Fest, 20esima edizione. Accanto ai film presentati all’interno della rassegna che da anni ha luogo presso la cittadina abruzzese, quest’anno si è pensato di arricchire il programma della manifestazione con alcuni concerti. Un qualcosa di “cinematografico”, proprio come gli Avion Travel che hanno inaugurato questa serie di spettacoli dal vivo.
 
Prima, infatti, si trattava soltanto di una nuvola passeggera. E allora il live può riprendere dopo pochi minuti.
I giardini di Palazzo D’Avalos di Vasto sono eleganti e accoglienti, così come elegante e accogliente è la musica del gruppo, presentato per l’occasione dall’attore Stefano Sabelli.
Peppe Servillo, Fausto Mesolella, Mario Tronco, Mimì Ciaramella, Ferruccio Spinetti e Peppe D’Argenzio sono di nuovo insieme sul palco già dalla scorsa estate per il ReTour. Il senso artistico degli Avion Travel appare ormai sempre più nobile e colto e si esplica in un viaggio ripreso in maniera più sistematica dopo gli anni in cui ciascun componente della band si è dedicato a nuove e diverse esperienze. Il gruppo, tuttavia, rimane comunque sempre ancorato alla sua dimensione passionale per mezzo di dinamiche suggestive, declinate attraverso intenzioni semplici, ma costruite in maniera tutt’altro che scontata.
 
Peppe Servillo “dirige” in maniera tenue, diffondendo messaggi simpatici, vigorosi e affascinanti con la sua voce, ma anche con la teatralità innata che da sempre lo contraddistingue. E intanto, se il rischio pioggia sembra essere ancora dietro l’angolo, è meglio riprendere con Dormi e sogna. Ma, passata (quasi) la paura di una nuova interruzione, si può proseguire senza problemi tra La cena difficile, L’amante improvviso, Il rumore del cuore, La famiglia, Aria di te, Cuore grammatico, Primo amore… E si può chiudere per finta il concerto con una sentita versione di Canzone appassiunata, in omaggio alla grande tradizione napoletana.
Bis con Abbassando, Sentimento (con tanto di coro del pubblico prima “a bocca chiusa” e poi “a voce spiegata” secondo i dettami di Servillo) e la celebre Storia d’amore di Celentano.
 
In cielo ormai la minacciosa nuvolaglia ha lasciato il posto alle stelle.
Peccato. Era la scusa buona per continuare…
 

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