01/09/2008

CSNY

Déjà Vu Live, Reprise / Warner

Sono stati il primo supergruppo della storia a usare i loro cognomi e non un nome di fantasia, la prima rock band a non volersi definire tale, i primi a dare un suono “vero” alle chitarre acustiche. Sono stati i precursori della formula unplugged, i primi (dopo i Beatles) a fare un tour negli stadi, i più ammirati al festival di Woodstock, i più identificati con il suono e la filosofia della West Coast. Hanno inciso il primo instant song della storia del rock (Ohio), hanno cantato che con la loro musica «we can change the world» e, soprattutto, si sono sempre schierati in prima linea quando si è trattato di alzare la voce per ricordare al popolo americano che qualcuno stava calpestando i suoi diritti. A 40 anni di distanza dagli esordi, CSNY scendono di nuovo in piazza con la più politicizzata delle operazioni che il rock ha promosso nel nuovo millennio. Il loro controverso tour Freedom Of Speech (estate del 2006) è qui infatti documentato in audio rappresentando così la più autentica ed efficace colonna sonora del film Déjà Vu (dal prossimo ottobre nelle migliori sale italiane). Come capitato negli ultimi anni, quando si è trattato di riunire quelli che qualcuno allora definì «i Beatles americani», fautore del tutto è Neil Young. Con mossa strategica, ha usato il tour Freedom Of Speech quale trampolino di lancio del suo allora nuovo album Living With War nel quale, in modo esplicito, denunciava la sua critica feroce contro le politiche di Bush e la guerra in Iraq. Ma pure come operazione coraggiosa, ribelle e politicamente scorretta per manifestare tutto il proprio dissenso a un ufficio presidenziale che è stato capace di canalizzare, soprattutto, odio e antipatia in tutto il mondo. Proprio come ai tempi di Nixon. «Sembra che le nostre reunion avvengano solo quando c’è di mezzo una guerra», aveva profetizzato anni prima Stephen Stills, sottolineando così il lato politico dei Fab Four californiani. Anche per questo, il tutto sembra davvero un film già visto. Ecco dunque perché Déjà Vu, che oltre ad essere una magnifica composizione di David Crosby è pure il titolo del primo album in studio di CSNY nonché espressione francofona per definire quell’inesplicabile fenomeno che, nel momento in cui stai facendo un’esperienza, ti dà l’esatta percezione che tu l’abbia già vissuta, pare un trademark perfetto.
Il contenuto politico, il concept e la precisa linea artistica emergono in modo inequivocabile nelle prime 4 tracce: una suggestiva versione corale (con la collaborazione del pubblico) di What Are Their Names di Crosby porta alla versione per solo piano del tema di Living With War che in questo modo suona davvero poetico. Seguono la formidabile After The Garden (Neil Young) e la storica Military Madness composta da Graham Nash ai tempi del Vietnam ma attualizzata da una nuova strofa con “dedica speciale” a George W. Bush. Da lì in poi, il disco alterna brani di Living With War (i migliori sono certamente Shock And Awe e Families) ai grandi classici “politici” del repertorio di CSNY: da Wooden Ships (contro i pericoli di una guerra nucleare) a For What It’s Worth (canzone di protesta ante litteram), da Find The Cost Of Freedom (la libertà non ha prezzo) sino a Teach Your Children (deliziosa ballad sui valori da trasmettere ai nostri figli). Se i pezzi di Living With War (arrangiati dal vivo in modo meno enfatico) risultano molto più godibili rispetto alla versione in studio, i greatest hits di CSNY non sempre sono all’altezza della loro fama. Stills canta in modo impacciato persino il suo leggendario cavallo di battaglia For What It’s Worth (qui, per altro, in una versione intrigante) e duella chitarristicamente con Young in modo blando senza mai creare quelle leggendarie cavalcate dei primi anni 70 che hanno reso memorabile il doppio live per antonomasia di quei tempi, Four Way Street. Già, proprio il timore di doversi confrontare con quell’episodio epocale (c’è solo un momento interamente acustico, Find The Cost Of Freedom) ha fatto sì che si evitassero paragoni ingombranti e che questo Déjà Vu Live venisse vissuto da tutti come vero e proprio concept album di cui Living With War, suonata e cantata nella seconda parte e poi ripresa ancora come strumentale a fine disco, rappresenta il tema portante.
Un’operazione discussa ma non discutibile: i nomi e i volti di Crosby, Stills, Nash & Young restano scolpiti nella storia del rock americano come quelli dei quattro grandi presidenti immortalati sul fianco del Mount Rushmore.

What Are Their Names?
Living With War  Theme
After The Garden
Military Madness
Let’s Impeach The? President
Déjà Vu
Shock And Awe
Families
Wooden Ships
Looking For A Leader
For What It’s Worth
Living With War
Roger And Out
Find The Cost Of Freedom
Teach Your Children
Living With War ? Theme

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