18/10/2014

James Vincent McMorrow

A Milano la prima data italiana in assoluto del cantautore irlandese
“E quando me ne vado, mi senti a malapena andare via”. Questa frase, presa dal brano When I Leave, suona davvero poco adatta al termine del primo show in Italia di James Vincent McMorrow. Non che l’esibizione del 17 ottobre al Circolo Arci Biko di Milano sia stata un concerto memorabile per il singer/songwriter irlandese, ma i commenti entusiasti del pubblico all’uscita del locale lasciano spazio a pochi dubbi.
 
Camicia bianca abbottonata fino al collo, aria da bravo ragazzo e chitarra in pugno, McMorrow sale sul palco con una band formata da altri tre elementi e, senza una parola, attacca con gli arpeggi scroscianti di The Lakes. La canzone, tratta dal nuovo album Post Tropical (Believe Recordings, 2014), non è una partenza clamorosa, ma fa ben sperare. Quasi a voler mettere subito in chiaro quali saranno le due anime dello show segue Hear The Noise That Moves So Soft And Low, dal disco d’esordio, Early In The Morning (Believe Recordings, 2010). La notevole differenza di stile si fa sentire: ai brani più diretti e dalle visibili – per quanto rinnegate da McMorrow in più occasioni – influenze folk del passato, si contrappongono l’elettronica e gli arrangiamenti più complessi e curati delle ultime creazioni. L’intero concerto segue il flusso di questo dualismo; su tutto aleggiano quei cori a tre voci già divenuti il suo marchio.
Il dublinese non è spilorcio e regala ai presenti una ventina di brani, dando praticamente fondo al suo repertorio. Glacier e Red Dust lasciano il posto a Down The Burning Ropes; You Know, inedito che comparirà per la prima volta il 10 novembre sulla deluxe edition di Post Tropical, si snoda sul ritmo scandito di batteria e una linea sincopata delle tastiere, introducendo quello che avrebbe avuto tutte le carte in regola per rivelarsi uno dei pezzi forti della serata, Higher Love di Steve Winwood. Una cover che McMorrow aveva registrato per la raccolta a scopo benefico Silver Lining (Sound Training Records, 2011), inserendola poi in pianta stabile nel suo repertorio. La delicata atmosfera creata dal cantante, stavolta solo sul palco con la tastiera, è stata invece rovinata in due punti da un fastidioso disguido tecnico, che ha rapidamente freddato gli spiriti, sopra e sotto il palco.
Carismatico e padrone della scena mentre canta, McMorrow si mostra invece un po’ impacciato e timido nelle poche frasi che tra un brano e l’altro dedica al pubblico, tanto che si fatica a distinguere cosa stia dicendo mentre borbotta qualche ringraziamento emozionato alla calca del piccolo locale.
Da Early In The Morning vengono proposte ancora Follow You Down To The Red Oak Tree, Breaking Hearts e From The Woods!!, la canzone che ha contribuito in modo cruciale a spargere il nome del dublinese fuori dai confini dell’Irlanda. Un’ovazione accoglie We Don’t Eat, altro brano molto amato. Post Tropical riprende con la title track, Look Out, All Points e Gold.
Purtroppo i brani dell’ultimo album non riescono nella loro complessità a mantenere dal vivo la medesima forza, in parte penalizzati da un accompagnamento strumentale non sempre perfetto ma in misura maggiore dal cattivo mixaggio: non è infrequente infatti che le tastiere spiegate nel forte finiscano per divorare le sfumature più delicate della voce dell’irlandese. Le parti più spoglie danno la possibilità di apprezzare appieno le capacità vocali di McMorrow, vero perno intorno al quale ruotano le canzoni, creando alcuni momenti particolarmente intensi. Cavalier, primo singolo tratto da Post Tropical, è il brano del congedo, uno dei meglio riusciti; McMorrow per la prima volta si lascia davvero trascinare, alzando il pugno a incitare il pubblico, e strappa un applauso a scena aperta con lo stupefacente acuto nel climax della canzone.
 
Quando il cantante rientra è solo, prende la chitarra acustica e delizia il pubblico con And If My Heart Should Somehow Stop, ballad che esegue senza microfono e amplificazione, abbandonando il falsetto ed esplorando i toni gravi della sua voce, lasciando ammutoliti i presenti. Gli ultimi due brani sono When I Leave, pezzo scritto e registrato on the road nel corso di questo tour e If I Had A Boat, che porta all’esplosione finale che conclude il concerto. Come era arrivato, James Vincent McMorrow ringrazia e se ne va. Senza fare troppo chiasso, ma tutti se ne sono accorti.

 
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