È il 1967, l’estate dell’amore. In uno dei coffee shop del Bard College nella Hudson River Valley, stato di New York, sta suonando uno studente appassionato di blues...
«Everything Donald does has got to be funky» è stato l’ordine di scuderia col quale Donald Fagen ha aperto le porte dello studio di registrazione per Sunken Condos. E funk è stato, ma alla maniera di Fagen. Chiariamo subito le cose, questo è un disco di ricercatissimi ed eleganti equilibri fondati sull’asse Fagen-Herrington-Leonhart: il funk leggero e accattivante di Slinky Thing, ad esempio, svela nota dopo nota il vibrafono di Michael Leonhart che ben presto copre l’intera canzone con la stessa delicatezza di un velo di seta.
Il ritorno di Samuele Bersani dopo sette anni con un nuovo album di inediti, "Cinema Samuele", un disco sulla fragilità, in cui ogni spettatore può scegliere in quale sala/frammento rispecchiarsi