26/01/2016

26 gennaio 1977 – Il chitarrista dei Fleetwood Mac Peter Green spara al suo commercialista

Una reazione dovuta a un evidente stato confusionale

Oggi, 26 gennaio 1977

Londra; Clifford Davis è il commercialista di Peter Green, fantastico chitarrista rock blues, fondatore dei Fleetwood Mac. Sta portando a casa del suo assistito un assegno come pagamento delle royalty che Green deve incassare grazie ai successi scritti e suonati con il gruppo di Mick Fleetwood.

Green è un soggetto, a dir poco, stravagante. Qualche anno prima, gli è stata diagnosticata una forma di schizofrenia, è spesso vittima di allucinazioni e paranoie tanto da venir (di tanto in tanto) ricoverato in ospedali psichiatrici e sottoposto a elettroshock.

Clifford Davis lo sa e tratta con cura e attenzione il suo assistito. Ma non si aspetta la reazione di oggi. Quando infatti si presenta alla porta di casa Green, viene accolto da Peter con una pistola in pugno.

Non solo: il chitarrista, in evidente stato confusionale, inizia a fare fuoco.

Chiamata d’urgenza dai vicini, una pattuglia della polizia giunge sul posto, arresta Green prima che lo stesso venga internato in un ospedale psichiatrico.

Non tutti, però, sono convinti che le cose siano andate proprio così: “Jet” Martin Celmins, autore di una documentata biografia di Peter Green, sostiene che il chitarrista aveva da tempo chiesto l’allontanamento di Clifford Davis dal suo incarico.

Per quasi 15 anni Green è rimasto ai margini del rock facendo ritorno con lo Splinter Group nel 1997. Per qualche tempo ha vissuto in Svezia, le sue ultime esibizioni sono del 2010.

Il 25 luglio 2020 è morto nel sonno a 73 anni.

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