Lo scorso 29 maggio è uscito La voce umana, il nuovo disco del cantautore milanese Francesco Sacco. Il titolo dell’album fa riferimento all’opera teatrale di Jean Cocteau, le cui parole introducono l’album e ne riassumono i temi principali: la ricerca di contatto, l’introspezione e la relazione.
Nonostante ogni traccia sia una storia a sé, Francesco Sacco racconta in ciascuna di esse un aspetto che riguarda il mondo delle relazioni: La voce umana è il contenitore che le racchiude tutte, è il condominio immaginario nel quale, parallelamente, tutte trovano spazio. Questi temi, accompagnati da sonorità che fondono elementi classici del cantautorato con l’elettronica, compongono questo lavoro, semplice e ricco di sfaccettature allo stesso tempo, estremamente intimo.
«Fare questo disco è stato un po’ come rimontare una matrioska: ho condensato in poche settimane di lavoro in studio canzoni che ho scritto in mesi, che a loro volta racchiudono anni di vita – racconta Francesco Sacco – Il titolo è ispirato all’omonimo monologo di Jean Cocteau, presente anche nell’Intro, nel quale una donna telefona al suo amante sul finire della loro storia. Dopo un po’ la protagonista inizia praticamente a parlare da sola, a fare una sorta di autoanalisi. Mi riconosco molto in quest’immagine: scrivere questo disco è stato una lunga telefonata con me stesso.»
La voce umana è un album scritto, totalmente autoprodotto da Francesco Sacco e distribuito da ArtistFirst; la registrazione è stata affidata a Davide Andreoni e Giacomo Zambelloni (Everybody on the Shore Recording Studio) ed è stato masterizzato da Maurizio Giannotti.
Nonostante ogni traccia sia una storia a sé, Francesco Sacco racconta in ciascuna di esse un aspetto che riguarda il mondo delle relazioni: La voce umana è il contenitore che le racchiude tutte, è il condominio immaginario nel quale, parallelamente, tutte trovano spazio. Questi temi, accompagnati da sonorità che fondono elementi classici del cantautorato con l’elettronica, compongono questo lavoro, semplice e ricco di sfaccettature allo stesso tempo, estremamente intimo.
«Fare questo disco è stato un po’ come rimontare una matrioska: ho condensato in poche settimane di lavoro in studio canzoni che ho scritto in mesi, che a loro volta racchiudono anni di vita – racconta Francesco Sacco – Il titolo è ispirato all’omonimo monologo di Jean Cocteau, presente anche nell’Intro, nel quale una donna telefona al suo amante sul finire della loro storia. Dopo un po’ la protagonista inizia praticamente a parlare da sola, a fare una sorta di autoanalisi. Mi riconosco molto in quest’immagine: scrivere questo disco è stato una lunga telefonata con me stesso.»
La voce umana è un album scritto, totalmente autoprodotto da Francesco Sacco e distribuito da ArtistFirst; la registrazione è stata affidata a Davide Andreoni e Giacomo Zambelloni (Everybody on the Shore Recording Studio) ed è stato masterizzato da Maurizio Giannotti.