Il Premio Bindi, concorso per cantautori indetto dal Comune di Santa Margherita Ligure, con il contributo della Regione Liguria, cambia marcia e, nella sua dodicesima edizione che si svolgerà dal 4 al 6 luglio, assegnerà, oltre al Premio per la canzone d’autore, anche la prima Targa “Premio Bindi alla Carriera”, che andrà a Cristina Donà.
L’edizione 2016 del Premio Bindi sarà dedicata all’amico Giorgio Calabrese, per anni direttore artistico e poi presidente di giuria del festival e recentemente scomparso.
Come ogni anno, una commissione composta da esperti e addetti ai lavori ha scelto i sei finalisti: tra le 270 proposte pervenute, sono stati individuati Ilaria D’Amore, Figurelle Orkestar, Andrea Grossi, Inigo, Luce e Mirkoeilcane. Caratteristica fondamentale del Premio Bindi è quella di non premiare una singola canzone ma l’artista nel suo complesso. Infatti ogni finalista, il 5 luglio prossimo, sosterrà un’esibizione pomeridiana proponendo due propri brani. Iin serata, sul palco dell’anfiteatro Bindi, si esibirà con l’interpretazione di una cover di un cantautore italiano e di un proprio brano scelto dalla commissione selezionatrice. A giudicare i concorrenti sarà una giuria di qualità composti da importanti giornalisti e addetti ai lavori.
I sei finalisti saranno accompagnati quest’anno da due ospiti al femminile: una rivelazione dello scorso anno, la giovane cantautrice e arpista Cecilia, ed un’artista che invece il prossimo anno toccherà il traguardo dei vent’anni di musica e alla quale, proprio in questa occasione, verrà consegnata la Targa “Premio Bindi alla Carriera”.
Enrica Corsi, ideatrice della manifestazione, ha scelto di consegnare questo riconoscimento a Cristina Donà, artista che al Premio Bindi assomiglia particolarmente, per la sua predilezione per la qualità e per i contenuti, per una cifra stilistica che si concentra sulla sostanza e sulla forza di parole e musica. Una cantautrice che più di molte altre può essere considerata l’emblema della canzone d’autore al femminile e sicuramente una delle voci più originali della scena musicale italiana. Il suo lungo e felice percorso artistico, iniziato nei primi anni novanta, ha contribuito a definire una nuova stagione del rock di matrice mediterranea, riuscendo a conquistarsi il plauso di grandi figure quali Robert Wyatt, David Byrne e Peter Walsh.
L’edizione 2016 del Premio Bindi sarà dedicata all’amico Giorgio Calabrese, per anni direttore artistico e poi presidente di giuria del festival e recentemente scomparso.
Come ogni anno, una commissione composta da esperti e addetti ai lavori ha scelto i sei finalisti: tra le 270 proposte pervenute, sono stati individuati Ilaria D’Amore, Figurelle Orkestar, Andrea Grossi, Inigo, Luce e Mirkoeilcane. Caratteristica fondamentale del Premio Bindi è quella di non premiare una singola canzone ma l’artista nel suo complesso. Infatti ogni finalista, il 5 luglio prossimo, sosterrà un’esibizione pomeridiana proponendo due propri brani. Iin serata, sul palco dell’anfiteatro Bindi, si esibirà con l’interpretazione di una cover di un cantautore italiano e di un proprio brano scelto dalla commissione selezionatrice. A giudicare i concorrenti sarà una giuria di qualità composti da importanti giornalisti e addetti ai lavori.
I sei finalisti saranno accompagnati quest’anno da due ospiti al femminile: una rivelazione dello scorso anno, la giovane cantautrice e arpista Cecilia, ed un’artista che invece il prossimo anno toccherà il traguardo dei vent’anni di musica e alla quale, proprio in questa occasione, verrà consegnata la Targa “Premio Bindi alla Carriera”.
Enrica Corsi, ideatrice della manifestazione, ha scelto di consegnare questo riconoscimento a Cristina Donà, artista che al Premio Bindi assomiglia particolarmente, per la sua predilezione per la qualità e per i contenuti, per una cifra stilistica che si concentra sulla sostanza e sulla forza di parole e musica. Una cantautrice che più di molte altre può essere considerata l’emblema della canzone d’autore al femminile e sicuramente una delle voci più originali della scena musicale italiana. Il suo lungo e felice percorso artistico, iniziato nei primi anni novanta, ha contribuito a definire una nuova stagione del rock di matrice mediterranea, riuscendo a conquistarsi il plauso di grandi figure quali Robert Wyatt, David Byrne e Peter Walsh.