15/01/2015

Frankie Chavez e il suo mondo musicale

Intervista esclusiva al chitarrista portoghese: blues, rock, folk, fado e un album, “Family Tree”, cui ne seguirà molto presto un altro
Il suo primo disco si intitola Family Tree. Pubblicato nel 2012, l’album è arrivato in Italia solo a gennaio di quest’anno. E qualche giorno fa nel nostro Paese è arrivato anche lui per proporre i brani del suo disco d’esordio (e non solo) in alcuni live: il suo nome è Frankie Chavez.
 
Portoghese, surfista, si lascia guidare dall’onda di emozioni che parte dalla tastiera della sua chitarra per intraprendere la direzione da lui stesso decisa. Anzi. Si lascia guidare dal mare d’emozioni che parte dalle tastiere delle sue chitarre per arrivare chissà dove, perché è lui stesso ad affermare che “avviene tutto in maniera naturale” e aggiunge: “Non sono io a cercare le canzoni, ma lascio che siano le canzoni a venire da me”. Già. E non ci ha detto solo questo. Tra un impegno e l’altro, infatti, in un assolato pomeriggio milanese, abbiamo incontrato direttamente il chitarrista dinanzi a un buon caffè. Nell’occasione ci ha parlato del suo mondo musicale e ci ha anticipato anche qualcosa riguardo ai suoi progetti nell’immediato futuro.
 
Chitarra acustica, chitarra elettrica, weissenborn, chitarra portoghese e poi le percussioni. Frankie Chavez è un abile polistrumentista e lui stesso a tal proposito racconta: “Ho imparato a suonare la chitarra a 9 anni, poi ho iniziato a esplorare altre accordature a 22-23 anni, altre chitarre nel 2003 tipo la lap steel e poi via via tutto il resto…”.
Il particolare modo di suonare di Frankie Chavez è dato comunque dalle accordature aperte che utilizza sulla chitarra portoghese: “Le accordature aperte creano un nuovo approccio alla chitarra e ti consentono di definire al meglio il tuo linguaggio. Io so che già tutto è stato inventato o quasi tutto è stato inventato, ma sto comunque cercando il mio sound. Quando cambi accordature lo strumento suona in maniera diversa ed è sempre bello creare qualcosa di nuovo”.
 
Senza dubbio sono quattro i generi musicali più vicini a Frankie Chavez che lui ha deciso di far convivere a modo suo: blues, rock, folk e fado. Ma sull’ordine di importanza il chitarrista non ha dubbi: “Blues, folk e rock – dice. – Il fado è diverso. È un tipo di musica tradizionale portoghese ed è bello conoscerlo per la chitarra portoghese, per quando cioè ho iniziato a imparare a suonare la chitarra portoghese con il fado e poi per quando ho cambiato le accordature. E rimane comunque importante per le basi che mi ha dato”.
E allora, sempre a proposito di fado, Carlos Paredes non può non essere tra gli idoli del chitarrista, ma tra i suoi punti di riferimento ci sono anche “Ben Harper, John Butler, Jimi Hendrix, Stevie Ray Vaughan e tutto quel mondo lì intorno”.
 
Nel primo disco, Family Tree, tra le dodici tracce presenti ci sono anche due cover, I’ll believe I’ll dust my broom di Robert Johnson ed Hey dei Pixies cantata insieme ad Emmy Curl. Due mondi musicali molto differenti e così spiegati da Frankie Chavez: “In quel momento stavo suonando live il brano di Robert Johnson e avevo quindi deciso di incidere la cover. Poi c’è il pezzo dei Pixies perché ho sempre amato i Pixies, ho sempre amato quella canzone, quel brano in particolare, e volevo una voce femminile come Emmy Curl. Lei è portoghese ed è molto differente la sua voce da quella originale. Volevo una cosa molto diversa dai Pixies e volevo vedere il pezzo da una prospettiva differente”.
 
Il caffè è finito. Sono previsti altri impegni e/o esibizioni live nell’immediato per Frankie Chavez e di conseguenza sono previsti altri spostamenti. Ma prima di andare via il chitarrista ha ancora il tempo di fornirci qualche anticipazione sui suoi prossimi progetti: “Sto finendo la registrazione del nuovo album, Heart & Spine, che uscirà il 5 maggio (in Italia più in là, ndr). Il lavoro sarà mixato da Tommaso Colliva e masterizzato da Giovanni Versari. Sono molto felice di questo, ma comunque sto suonando tanto dal vivo… Va bene così”.
 
E va bene così anche per noi che lo salutiamo e lo ringraziamo…

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