15/07/2013

The Sub Pop Silver Jubilee

La storica etichetta di Seattle festeggia i 25 anni con un concertone gratuito

Se il grunge ufficialmente si considera defunto a partire da quel lontano 5 aprile 1994 quando Kurt Cobain decise di spararsi una fucilata in testa, la sua memoria continua ad essere onorata dall’etichetta che fu l’artefice della sua genesi, ossia la Sub Pop. Fondata nel 1986 da Bruce Pavitt come la conseguenza naturale della sua fanzine ‘Subterranean Pop’ per dare una casa alle sue prime produzioni indipendenti (vedi la compilation ‘Sub Pop 100’ e l’EP dei Green River ‘Dry As A Bone’), la label divenne strutturata quando anche Jonathan Poneman ne diventò socio concentrandosi sul business, mentre Pavitt continuò a gestire l’aspetto creativo. Poneman aveva anche finanziato il primo EP dei Soundgarden ‘Screaming Life’.
Nel 1988 l’etichetta divenne il ventre generoso che nutrì band seminali quali Green River, Nirvana, Mudhoney, Soundgarden, Built To Spill, Dinoasur Jr, Earth, Hole, Tad, Sonic Youth, The Screaming Trees, L7, Babes In Toyland e Afghan Whigs (solo per citarne alcune), determinando il cosiddetto ‘Seattle Sound’. La Sub Pop contribuì alla creazione del fenomeno del ‘grunge’ garantendogli l’humus underground in cui poté proliferare. Quando esso esplose a livello mass-mediatico con il passaggio delle band su major (in primis i Nirvana che lasciarono la Sub Pop di ‘Bleach’ per pubblicare ‘Nevermind’ con la Geffen) incominciò la parabola discendente delle etichette indipendenti e la scena del rock alternativo americano sarebbe definitivamente diventata mainstream
Oggi sabato 13 luglio 2013, per festeggiare i 25 anni di attività della label, la Sub Pop ha organizzato un evento gratuito nell’area di Georgetown a Seattle che vedrà come protagonisti i Built To Spill, i Mudhoney, J Mascis, i Feast, Greg Dulli, i Brothers Of The Sonic Cloth (la nuova band dei membri dei Tad), i Jack Endino’s Earthworm, più altri gruppi meno conosciuti. Ci saranno birra a fiumi e le camice a scacchi tirate fuori dalla naftalina.
“I guess it makes me smile, I found it hard, it was hard to find, oh well, whatever, nevermind”.

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