Stewart Copeland live a Milano, il report (18.10.2024)
Il repertorio storico dei Police racchiude ulteriori ed entusiasmanti sfumature, come dimostra questo tour che continua a portare avanti l’ex batterista della band
Il tocco sulla batteria di Stewart Copeland è stato uno dei tanti elementi distintivi e originali del sound dei Police e non si può prescindere da queste “linee guida” nemmeno nel suo Police Deranged For Orchestra. Il batterista è tornato a distanza di poco più di un anno in Italia per riproporre il suo show in cui i brani dei Police si aprono a più ampie soluzioni ritmiche, melodiche e sonore, rispetto a quelle già di per sé brillanti ai tempi della band formata con Sting e Andy Summers. Dopo la data al Teatro Comunale di Ferrara, è stata la volta di quella al Teatro Degli Arcimboldi di Milano e per entrambe le tappe in Italia il batterista si è avvalso della collaborazione dell’Orchestra Città di Ferrara – ensemble di ventisette elementi diretto dal Maestro Valentino Corvino, – di Gianni Rojatti alla chitarra, di Faso al basso e di Vittorio Cosma al pianoforte.
Tra un brano e l’altro Stewart Copeland parla spesso al microfono per introdurre i pezzi o per incitare il pubblico ad applaudire i suoi numerosi compagni di viaggio o ancora per ricordare come quest’idea sia nata mentre realizzava un film sui Police: sulle immagini girate ai tempi della band ha infatti operato dei tagli e ha colto l’occasione per riascoltare vecchie registrazioni o vecchi live (come ci aveva spiegato l’anno scorso qui nella videointervista che ci aveva gentilmente concesso).
Parlando dei brani dei Police scritti “da un certo Gordon Matthew Sumner”, il batterista ha riconosciuto in questo suo stesso discorso che “Sting è un genio” e non sono poi mancati anche i complimenti a Andy Summers. Ovviamente non sono stati assenti nemmeno tanti brani gloriosi di quel repertorio, alcuni più simili a come furono registrati all’epoca e di conseguenza a come sono ancora ricordati e amati dal pubblico: si pensi ad esempio all’imprescindibile Every Breath You Take, che inizialmente svia i presenti solo durante la breve intro, o a Message In A Bottle, non così diversa in questa resa live da come i fan sono abituati a conoscerla. Invece, prima di Roxanne, già terzo brano in scaletta, Stewart Copeland ci scherza su prima di suonarla, proprio perché è tra i brani maggiormente stravolti in queste nuove “destrutturazioni”.
Per evitare paragoni con Sting, ma anche per avere nuove soluzioni con voci armonizzate ci sono le tre vocalist Sarah-Jane, Laise Sanches e Raquel Brown. Da sottolineare anche l’apporto dell’orchestra e degli altri musicisti, dove Faso spicca poi in particolare nell’interazione con lo stesso Copeland su Walking On The Moon. Il batterista guadagna spesso il centro della scena, sostituendosi addirittura in un brano al direttore d’orchestra o imbracciando la chitarra elettrica in The Bed’s Too Big Without You.
Il pubblico viene invitato ad alzarsi in piedi durante l’unico bis, Every Little Thing She Does Is Magic, seguito a tempo di mani e cantato dagli spettatori soprattutto nella parte del coro finale.
Sui Police e sui loro brani si sa che hanno fatto la storia, ma quegli stessi pezzi racchiudono ulteriori sfumature, come continua a dimostrare Stewart Copeland in questo tour. Chissà cosa succederebbe se a rielaborarli fossero i tre Police di nuovo insieme…
Scaletta Stewart Copeland @ Teatro Degli Arcimboldi, Milano:
- Demolition Man
- King Of Pain
- Roxanne
- Murder By Numbers
- Spirits In The Material World
- One World (Not Three) / Walking In Your Footsteps
- Walking On The Moon
- The Equaliser Busy Equalising (Stewart Copeland alla direzione dell’orchestra)
- Every Breath You Take
- The Bed’s Too Big Without You (Stewart Copeland alla chitarra elettrica)
- Don’t Stand So Close To Me
- Message In A Bottle
- Can’t Stand Losing You / Reggatta De Blanc
Bis:
14. Every Little Thing She Does Is Magic