16/04/2025

La singolarità nuda di Cosimo Bianciardi

Un anomalo concept a cavallo tra canzone d’autore, rock e prog

 

È sempre così. O perlomeno in musica è molto frequente. Quando meno te lo aspetti, quando hai intonato per l’ultima volta il de profundis di un genere, arriva un disco che ti sorprende. Così, già dal primo ascolto di questo nuovo album, Cosimo Bianciardi & Intima PsicoTensione mi hanno sorpreso: canzone d’autore? Rock progressivo all’italiana? Rock d’autore? Al cantautore – o quasi – la parola su Singolarità Nuda.

 

Cosimo Bianciardi - Singolarità Nuda - Copertina
La copertina di “Singolarità Nuda”

 

Il primo ascolto mi ha stupito. Pensavo di ritrovarmi dinanzi a un disco cantautorale invece c’è qualcosa di diverso. Una definizione come “rock d’autore” potrebbe calzare, così come “cantautorato progressivo”. Che ne pensi, Cosimo?

Ti ringrazio, lieto di averti stupito!

In effetti Singolarità Nuda è un disco eterogeneo, come lo era il precedente. Il progetto C.B. & I.P.T. nasce proprio con questo approccio, tuttavia evitiamo forzature di qualsiasi tipo. Quello che ascolti è il risultato spontaneo e naturale. È sempre difficile riuscire a spiegare lo stile di musica che facciamo, che ne dici di “rock d’autore progressivo”?

 

Potrebbe andare, ma di là delle etichette Singolarità Nuda suona come un disco di gruppo. Che tipo di contributo hanno offerto i musicisti?

Il contributo dei musicisti è fondamentale, anche se poi il tutto viene “filtrato” da Fabrizio Orrigo, tastierista e produttore artistico. Mentre io mi occupo di scrivere i brani e i relativi testi, Fabrizio è la mente dietro a tutto quello che riguarda gli arrangiamenti e il mix di ogni singolo brano. Vederlo lavorare in studio è fantastico!

 

Nel 2019 hai pubblicato il debutto IPT: che differenze ci sono con Singolarità Nuda?

I.P.T. è un disco “crudo”, “tagliente”. Un disco più acustico dove, in alcuni casi, i brani sono stati registrati in presa diretta. Singolarità nuda, invece, è un disco “pieno ” e intriso di suoni che lo rendono quasi etereo.

Un altro elemento chiave è la natura concettuale. Che tema hai affrontato e come lo hai sviluppato?

Il concetto di base è la “psiche”!

Il progetto nasce dalla mia urgenza di liberare e liberarmi dai miei “demoni”, con Singolarità nuda l’ho voluto fare seguendo la metafora astronomica.

 

Per tornare a questo spirito anomalo, mi hanno colpito alcuni passaggi come Encelado o Asteroidi che sembrano spuntare fuori da un disco dei Gentle Giant. Che funzione hanno questi raccordi nella narrazione?

Ho sempre apprezzato fin da giovanissimo i brani strumentali che fungono da collegamento tra una canzone e l’altra, si usava molto nel prog-rock ma anche nell’indie rock nostrano nei primi anni ’90. Quindi lascio ai musicisti l’assoluta libertà di comporre strumentali ai quali poi metto il titolo!

 

Questo album è pensato come un’operazione di studio o sarà possibile ascoltarlo anche dal vivo?

I live purtroppo sono pochi. Gli spazi dove poter proporre la propria musica stanno diminuendo a vista d’occhio e quei pochi prediligono nomi più “in vista”. In ogni caso abbiamo già suonato dal vivo tutti i brani e continueremo a farlo!

Bianciardi

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