24/07/2025

Paolo Saporiti – Landslide (Cover) (Live)

Paolo Saporiti ci propone una cover voce e chitarra di Landslide dei Fleetwood Mac (che lui aveva conosciuto nella versione degli Smashing Pumpkins)

Paolo Saporiti in una sua versione di Landslide live voce e chitarra negli studi di Jam TV. La canzone è dei Fleetwood Mac, è stata scritta da Stevie Nicks ed è presente nell’album Fleetwood Mac del 1975. Nel 1994, gli Smashing Pumpkins ne hanno fatto una cover acustica che è stata inclusa nel loro album Pisces Iscariot, loro terzo lavoro, un disco di brani non pubblicati e demo. Ed è proprio quest’ultima la versione che inizialmente aveva ascoltato Paolo Saporiti.

La mia falsa identità è l’ultimo album di Paolo Saporiti, pubblicato da OrangeHomeRecords/Believe Music Italia, nonché il nono disco in studio del cantautore milanese, che lo definisce come “definitivo” per una serie di motivi: la vastità del lavoro, i lunghi tempi di realizzazione, i numerosi contributi artistici e l’impegno economico profuso. Quando è venuto a trovarci in studio ha presentato dal suo nuovo album due brani, Grandi verità e La versione di Penelope.

Il disco si compone di venti brani, suddivisi in due capitoli: Lo sfratto e La Zattera. Il primo prende il significato classico di “estromissione forzata da un’abitazione”, ma si collega anche a un dolce tradizionale di Pitigliano, la “Gerusalemme toscana”, che ha la forma di un piccolo bastone. Questo dolce richiama l’oggetto usato dai messi governativi per comunicare agli abitanti, durante la cacciata del XVII secolo, che era giunto il momento di ritrovarsi nel ghetto. Un dolce creato per mantenere viva quella memoria storica. Il secondo capitolo si rifà al celebre dipinto La zattera della Medusa di Théodore Géricault (1818-19), che rappresenta il naufragio della nave Medusa e la tragedia dei sopravvissuti, che si abbandonarono a gesti estremi per sopravvivere.

Paolo Saporiti riflette così sul suo nuovo lavoro: “La mia falsa identità potrebbe segnare tanto la conclusione di un percorso quanto un nuovo inizio. È un punto di svolta, un cambio di visione e di proposta artistica. Arrivo a 50 anni, con un importante bagaglio e dopo la pandemia. Ho voluto mescolare aspetti autobiografici, esperienze introspettive e riflessioni poetiche sulla società, sul mondo e sulla vita. Ma la mia cifra stilistica rimane un insieme di fantasia, sogno e rielaborazione del lutto, alla ricerca della felicità attraverso la sofferenza e la musica come compagna essenziale di crescita e metafora della vita”.

Il disco nasce dal tradizionale incontro tra la chitarra acustica e la voce di Saporiti, che questa volta si arricchiscono delle orchestrazioni e dell’elettronica, frutto della collaborazione con il progetto Acini Live, sviluppato con Alberto N. A. Turra (chitarra elettrica) e Lucio Sagone (batteria). La scrittura del violoncellista Stefano Cabrera (GnuQuartet, Gnus Cello) e la produzione di Raffaele Abbate, insieme a un’elettronica cinematica ed emozionale, conferiscono a La mia falsa identità una maturità sonora. Il disco si ispira a un concetto che, pur nel suo essere fluido e poliedrico, è emblematicamente contemporaneo: la confusione e la molteplicità delle identità, in un’epoca segnata dalla fine degli ideali e dalle crepe nei muri che separano l’uomo dal suo simile.

Tra gli ospiti dell’album, figurano Mario Arcari (collaboratore di artisti come De André e Fossati), che con il suo oboe d’amore arricchisce il brano Un sogno ancora da inventare, e l’ensemble GnuQuartet (De Gregori, Fabi, Meta, Afterhours, Bersani, per citarne alcuni), che prende parte a L’autobomba.

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