20/11/2025

Carmen Consoli – Il ritorno con “Amuri Luci”

Il primo capitolo di una trilogia che racconta le sue tre anime

 

È uscito lo scorso 3 ottobre e come tutto quello che in quasi 30 anni di carriera è scaturito dalla sua penna, anche quest’album è una perla rara: Amuri Luci, l’ultimo disco di Carmen Consoli.

Amuri Luci è il primo passo di un nuovo, ambizioso percorso, uno di quei progetti alla Carmen Consoli, artista italiana che da sempre si muove libera da schemi.

Questo disco è il primo di una trilogia discografica che definisce, come ha raccontato Carmen stessa, le sue tre anime.

In un post della scorsa estate, per introdurre al suo pubblico questo lavoro, aveva parlato di intelligenza artificiale e del presunto tempo che questa fa risparmiare all’uomo, sostituendolo in molte attività. Lei tutto questo tempo guadagnato (“ma avrò mai guadagnato del tempo?”) ha deciso di utilizzarlo per declinare i temi a lei più care, appunto le sue “tre anime”, in tre lavori diversi.

Continua – sempre in questo post – raccontando che l’idea le è venuta da Quinto Ennio, considerato il primo poeta a usare il latino come lingua letteraria: usava l’osco, cioè la parlata locale salentina, come lingua di terra, il latino che era la lingua internazionale e il greco, la lingua colta ed elegante.

Seguendo proprio l’ispirazione di Ennio, Carmen Consoli ha deciso di pubblicare un disco dedicato alla cultura tradizionale siciliana, un secondo disco in diverse lingue che avrà un’anima più rock e un terzo in italiano, più cantautorale e narrativo.

Per questo primo disco Carmen racconta di aver provato a riattraversare i secoli fino ad arrivare a studiare la cultura e la poesia della Scuola Siciliana del Basso Medioevo, arrivando a scoprire Nina da Messina, prima donna poetessa della storia letteraria italiana che scambiava versi d’amore col fiorentino Dante da Maiano.

Quindi ancora una volta il ricorso al siciliano non è semplicemente un fattore folcloristico o addirittura nostalgico, ma unito anche all’arabo, al latino e al greco racconta con le parole e i suoni un’isola polifonica che è da sempre stata incontro e crocevia di civiltà e un ponte tra epoche e culture.

D’altra parte la capacità di coniugare la profondità della parola con la forza della musica è tipica di Carmen Consoli, e vale anche per Amuri Luci che Carmen descrive come “due sostantivi il cui senso profondo è dato da chi legge: l’amore è luce oppure il desiderio di luce, come anche l’amore per la verità e la conoscenza, così anche l’amore è verità e conoscenza.

Anche in questo caso ascoltando il disco di Carmen è come se ci si dispiegasse davanti un mosaico composto di tante tessere dove non mancano né memoria né coscienza civile: basti pensare alla canzone dedicata alla memoria di Peppino Impastato raccontato dagli occhi di suo fratello Giovanni, oppure l’incontro tra poesia classica e moderna, da Ibn Hamdis a Ignazio Buttitta, da Graziosa Casella a Nina da Messina.

Dal punto di vista musicale, Carmen Consoli firma anche la produzione e, con la sua consueta eleganza e competenza, dà vita a un paesaggio sonoro in cui convivono strumenti tradizionali e timbri contemporanei.

Carmen Consoli - Amuri Luci

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