25/11/2025

Smashing Pumpkins, “Mellon Collie” – Un’opera per i 30 anni

Billy Corgan trasforma lo storico doppio album degli Smashing Pumpkins uscito nel ’95 in un ciclo di spettacoli operistici al Lyric Opera House di Chicago

 

Il 21 novembre ha debuttato alla Civic Opera House di Chicago A Night of Mellon Collie and Infinite Sadness, la produzione realizzata da Billy Corgan insieme alla Lyric Opera di Chicago per celebrare il trentesimo anniversario dell’album più importante degli Smashing Pumpkins, ma non solo (ne abbiamo parlato in diretta qui nella nostra rubrica Music is Love).

Mellon Collie and the Infinite Sadness è uscito originariamente il 24 ottobre 1995: un doppio album monumentale che all’epoca ottenne sette nomination ai Grammy e che ancora oggi è considerato una delle opere fondamentali del rock degli anni Novanta. Per celebrare questo traguardo, il 21 novembre è stata pubblicata anche una nuova edizione deluxe, disponibile in due formati: un cofanetto da 6 LP e un’edizione 4 CD. Entrambe includono oltre 80 minuti di registrazioni dal vivo inedite dal tour del 1996, nuove note scritte da Corgan, e — nel caso del vinile — anche un libro rilegato, un set di tarocchi personalizzati e sette litografie, tutto raccolto in un cofanetto rivestito in velluto.

Ma la parte più ambiziosa della celebrazione è senza dubbio il progetto dal vivo, che ha debuttato venerdì 21 novembre alla Civic Opera House, sede della Lyric Opera di Chicago.
A Night of Mellon Collie and Infinite Sadness è presentato come una commistione inedita: una reinterpretazione in chiave operistica e sinfonica delle composizioni originali dell’album. Un lavoro che porta la firma di Billy Corgan e del direttore James Lowe, alla guida della Lyric Opera Orchestra e del Lyric Opera Chorus.

Dopo la prima, gli spettacoli proseguiranno il 25, 26, 28 e 30 novembre.

Il debutto del 21 novembre ha proposto una selezione di brani tra i più rappresentativi di Mellon Collie: in scaletta Tonight, Tonight, 1979, e naturalmente Bullet With Butterfly Wings, reinterpretati con orchestrazioni completamente nuove. Le canzoni sono state affidate non solo alla band, ma anche a un cast vocale classico composto dal soprano Sydney Mancasola, dal mezzosoprano Zoie Reams, dal tenore Dominick Chenes e dal baritono Edward Parks.
Corgan ha partecipato come interprete, ha suonato la chitarra in diversi brani e — come mostrano alcuni video condivisi dai fan — ha persino diretto l’orchestra in un passaggio di Tonight, Tonight. Un altro video mostra invece un momento di Bullet With Butterfly Wings tratto proprio dal debutto.

In un comunicato, Corgan ha spiegato la filosofia del progetto:

«È emozionante collaborare con il direttore del Lyric John Mangum, il mio partner musicale James Lowe e tutti gli artisti per reinventare questo album speciale e storico. L’opera e il rock raccontano storie di emozioni intense. L’equilibrio sta nell’onorare entrambe le tradizioni in modo magistrale».

L’obiettivo, dunque, non è quello di replicare in chiave orchestrale le versioni originali, ma di reinventarle: di esplorare le composizioni del 1995 attraverso un nuovo linguaggio musicale e scenico. Una scelta che sottolinea come Mellon Collie non sia mai stato pensato come un semplice disco, ma come un progetto narrativo complesso, ricco di atmosfere cinematografiche e orchestrali che oggi trovano una nuova dimensione sul palco dell’opera.

Billy Corgan ha sempre attribuito a Mellon Collie and the Infinite Sadness un valore generazionale, definendolo “il The Wall della Generazione X”. L’album non è un concept nel senso tradizionale: non racconta una storia lineare né segue un personaggio, e non ha un’estetica musicale uniforme. È piuttosto un enorme mosaico emotivo, nato da oltre cinquanta brani poi ridotti a ventotto, che spazia dal pop orchestrale di Tonight, Tonight al grunge di Bullet With Butterfly Wings, dal rock classico al dream pop.

Grazie alla produzione di Flood e Alan Moulder, la varietà sonora diventa lo specchio della giovinezza: esuberante, contraddittoria, piena di slanci e rabbia. Riascoltandolo da adulti, però, ciò che emerge non è più solo l’urgenza abrasiva dei pezzi più duri, ma la malinconia che attraversa l’intero album. È questa oscillazione tra furia e fragilità a trasformarlo in un concept “sulla giovinezza” e sulla sua inevitabile perdita, come suggeriscono versi che parlano di cambiamenti irreversibili.

Per molti ascoltatori l’album è diventato un archivio emotivo: rievoca l’adolescenza, gli amici perduti, quel momento in cui ci si accorge di aver lasciato per strada un pezzo di sé. La sua grandezza sta proprio in questo: Mellon Collie rimane il vertice creativo degli Smashing Pumpkins, un’opera che cattura la luce intensa — e dolorosa — di un’età che si può solo guardare dallo specchietto retrovisore.

Nel frattempo, la band continua anche la propria attività live tradizionale. La scorsa estate gli Smashing Pumpkins sono tornati in Italia per due date estive in alcuni festival, mentre il loro album più recente, Aghori Mhori Mei, è uscito l’anno scorso.

Il focus, però, nelle prossime settimane resterà sicuramente su Chicago, dove la residenza operistica dedicata a Mellon Collie proseguirà fino al 30 novembre. Un esperimento che mette insieme orchestra, coro, solisti, linguaggi musicali distanti e la volontà — tipicamente “corganiana” — di trasformare un anniversario in un’occasione per riscrivere un pezzo della propria storia.

 

Billy Corgan - a night of mellon collie and infinite sadness - chicago

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