Michelle, Paul McCartney folgorato dalla cultura bohémien
Paul McCartney viene catturato dal fascino della cultura bohémien e…
Autunno del 1965
Il guru della chitarra acustica Chet Atkins, maestro di fingerpicking, è stato uno degli idoli di Paul McCartney che avrà ascoltato Trambone, uno dei pezzi più conosciuti di Atkins, un miliardo di volte anche se non è mai stato in grado di suonarla come il suo mentore.
Da sempre affascinato dalla cultura bohémien della “rive gauche” parigina, un giorno Paul rimane colpito da un ragazzo con il pizzetto e una maglietta a righe che stava canticchiando un brano in francese. E così prova a imitarlo con una canzoncina che, composta chitarristicamente nello stile di Chet Atkins, aveva completato con un testo in finto francese. Quel pezzo rimane nel cassetto per diverso tempo ma, un giorno, Paul chiede a Jan Vaughan, sorella del suo vecchio amico Ivan e insegnante di lingue, di trovare un titolo in francese che suonasse bene.
Jan suggerisce “Michelle, ma belle” e Paul le chiede di tradurre in francese la frase “these are words that go together well”, sono parole che stanno bene insieme. La volta che McCartney suona il brano a Lennon questi suggerisce l’inciso “I love you, I love you, I love you”, preso a prestito dalla I Put A Spell On You di Nina Simone.
Michelle viene pubblicata nell’album Rubber Soul e diventa uno dei brani più amati del repertorio beatlesiano.