Peter Gabriel live al Forum di Assago (Milano), il report (21.05.2023)
Seconda data italiana ad Assago dell’attesissimo i/o tour 2023 per Peter Gabriel: uno show che ci ricorderemo a lungo…
La luna piena si è accesa in tutto il suo splendore all’interno del Forum di Assago domenica 21 maggio per la seconda data italiana dell’attesissimo i/o tour 2023 che ha segnato il ritorno di Peter Gabriel sui palchi di tutto il mondo dopo quasi dieci anni di assenza.
Poco dopo le 20, Peter si è presentato sul palco, mimetizzato in tuta arancione come quella dei suoi tecnici, per presentare in modo divertito lo spettacolo. “Questo non sono io ma il mio avatar con 20 anni, dieci chili in più e senza capelli”, ha detto in modo autoironico, “il mio vero io si sta rilassando su una bella spiaggia caraibica”.
Una volta tolta la tuta, ha preso una tastiera portatile e, accompagnato dal fido Tony Levin, ha iniziato con una versione minimalista di Washing of the Water seguita da una intensa, raffinatissima Growing Up dai profumi mediorientali durante la quale il resto della band si è seduto in semicerchio sotto lo schermo circolare che proiettava la superficie lunare.
Da quel momento è partito uno show magnifico dove le canzoni di i/o (il nuovo progetto che Gabriel sta centellinando mettendo in rete un pezzo alla volta ogni giorno di luna piena) si sono alternate a qualche grande classico e ad altri brani del suo ricchissimo repertorio.
Accompagnato da una band formidabile (9 musicisti talentuosi e versatili) in cui (oltre ai vecchi compagni di sempre Manu Katché alla batteria, David Rhodes alle chitarre e il già citato Tony Levin al basso) ha visto la presenza dell’eccellente violoncellista e vocalist Ayanna Witter-Johnson che ha duettato con Peter in Don’t Give Up facendo quasi dimenticare l’incantevole versione originale con Kate Bush.
Diviso in due parti, lo show è stato impreziosito da un apparato scenico bellissimo, senza invenzioni pirotecniche particolari, ma dove le proiezioni sugli schermi dietro e sopra il palco hanno accompagnato in modo artistico le canzoni creando degli acquarelli audio visivi poetici capaci di enfatizzare la già elevatissima qualità della musica.
E se pezzoni come Sledgehammer (che ha chiuso il primo tempo) o Big Time hanno acceso l’entusiasmo del pubblico, alcuni brani del nuovo disco (la title track in particolare) hanno commosso tutti per l’accecante bellezza della proposta artistica.
Se mai ce ne fosse bisogno, Peter Gabriel ha dimostrato una volta in più di essere un fuoriclasse assoluto e di avere un posto garantito nell’Olimpo del rock. E, senza strafare nelle dinamiche on stage (72 primavere un fisico appesantito non glielo permettono più), Peter ha dato una lezione di classe ed eleganza anche da questo punto di vista.
Ma, alla fine, è stata la musica e le sue canzoni a farla da padrone.
Congegnato in modo perfetto anche come sequenza di brani, il concerto si è chiuso con alcuni dei pezzi che hanno proiettato Gabriel nella storia: Solsbury Hill, In Your Eyes e una toccante versione di Biko (con il volto dell’attivista sudafricano a campeggiare sul grande schermo circolare) che ha accompagnato l’uscita dal palco di tutti i musicisti.
Uno show che ci ricorderemo a lungo e che ci convince sempre di più che abbiamo avuto il privilegio di vivere da contemporanei l’arte di geni assoluti della razza umana, quelli di cui si parlerà ancora nell’anno 3000.