30/09/2019

Bob Seger

Anche due cover e un sentito omaggio all’amico Glenn Frey (purtroppo solo nell’edizione deluxe) nel nuovo album di Bob Seger
Lo ha registrato tra Detroit, sua città natale, e Nashville, quasi a voler sottolineare che nel suo nuovo lavoro convivono ottimamente rock e country. Partendo da questi presupposti, Bob Seger ha pubblicato allora a novembre dell’anno appena trascorso I Knew You When, nuovo album solista che esce quindi a tre anni di distanza da Ride Out.
 
La nuova fatica discografica si snoda attraverso molteplici atmosfere, dalla più concitata Gracile a una ballad come I’ll Remember You, da un pezzo energico con tanto di orchestra come The Sea Inside a suggestioni nuovamente soffuse (ma anche un po’ datate) come quelle di Runaway Train. Un rock imponente è quello di The Highway grazie a una chitarra elettrica che predomina e si prende poi tutto lo spazio necessario con il solo finale, il tutto contrapposto al piano della successiva e più docile title-track.
Bob Seger è ormai un uomo di 72 anni, un rocker duro e puro dal cuore tenero, che non ha certo bisogno di mandarle a dire e che cerca conforto anche nelle “parole degli altri”, come fa grazie a due cover contenute nell’album: una è Busload Of Faith, brano di Lou Reed da New York del 1989, che in questa versione appare molto diversa e più nelle corde, oltre che soprattutto nell’intenzione del rocker di Detroit, il quale peraltro cambia addirittura alcune parti del testo per mandare messaggi nemmeno tanto velati al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump; l’altra è Democracy, pezzo di Leonard Cohen, che già di per sé riflette l’epoca in cui viviamo e che diventa quindi sempre più attuale con il suo testo.
I Knew You When è stato pubblicato anche in edizione deluxe, una versione in cui i pezzi sono tredici anziché dieci. Ed è proprio qui che c’è una sorpresa purtroppo non destinata alla versione normale dell’album, poiché tra i brani in più è presente anche Glenn Song, un omaggio a Glenn Frey degli Eagles, morto il 18 gennaio 2016. Si tratta di un momento che si distingue inevitabilmente rispetto ad altri in quest’album, vista la solita voce rauca di Bob Seger qui addirittura rotta dal pianto per la scomparsa di un amico, nonché conterraneo.
 
Dopo i problemi alla schiena per cui a ottobre ha dovuto sospendere il tour negli Stati Uniti, sembrava difficile ipotizzare un ritorno sulle scene nel breve periodo di Bob Seger, ma nulla può fermarlo. E allora è arrivato intanto un nuovo album, sebbene per la verità non sia composto da pezzi propriamente nuovi, non solo per la maggior parte degli arrangiamenti, ma perché si tratta di brani che non sono frutto di un’ispirazione recente e sono nati nel periodo di Ride Out o risalgono addirittura a diversi anni prima.
Ancor meno recente è poi la foto di copertina di questo lavoro su cui campeggiano il giovane volto e i capelli a caschetto dello stesso Seger: come a voler indicare, forse, che lo spirito nelle sue intenzioni rimane sempre quello di un tempo.
 

On demand

Iscriviti alla Newsletter

Vuoi rimanere sempre aggiornato su rock e dintorni? Iscriviti alla nostra newsletter
per ricevere tutte le settimane nuovi video, contenuti esclusivi, interviste e tanto altro!