15/05/2007

Dixie Chicks

Top Of The World Tour Live – Monument/Columbia

Lo so, cari lettori, che da molti di voi sono già stato bollato (a seconda delle ipotesi.) come l’agente italiano delle Dixie Chicks, il loro publicist per il vecchio continente, l’amante oltre Oceano di Natalie Maines o più semplicemente come il più scatenato e acritico ultrà delle “pollastrelle del Sud”. Non do retta a queste insinuazioni di bassa lega. E, alla faccia di chi mi vuole male, continuo imperterrito per la mia strada. Specie adesso che le tre ragazze texane offrono l’ennesima, grande occasione di parlare di loro. Già, perché dopo lo spettacolare dvd uscito la scorsa primavera (An Evening With The Dixie Chicks, concerto acustico. fighissimo!) è oggi il turno di un doppio, imperdibile, cd live (con dvd gemello).

Registrato nel corso del tour internazionale del 2003, il disco presenta un repertorio basato sull’ultimo, straordinario album Home. Ma che, non per questo, trascura i grandi hits che hanno fatto di questo giovane trio di nuovo country un’autentica leggenda dell’American Music.

Spalleggiate da una band strepitosa (capeggiata dal bravo David Grissom), Natalie, Emily e Martie mettono in fila ben 22 brani (il cuore del loro repertorio) che ripercorrono diversi filoni della new country music. Anche se lo stile Dixie Chicks (elettro-acustico, con abbondante uso di strumenti classici del bluegrass come fiddle, banjo e mandolino, glorificato da tre voci femminili talmente perfette come timbro, intenzione e dinamica che quando cantano insieme sembrano un’unica fonte sonora divisa in tre parti) è pur sempre quello predominante. A dire il vero, oggi, quando parliamo di Dixie Chicks non dovremmo riferirci solo alla musica: il loro stile è ormai uno “state of mind” socio-politico. E non solo per le posizioni prese ufficialmente contro l’amministrazione Bush e contro la guerra in Iraq (costate care, in termini d’immagine, di vendite e di ‘scomunica’ da parte del rigido establishment country). Non scordiamoci, infatti, che già con il secondo album Fly, le ragazze erano state oggetto di censura. Motivo: Goodbye Earl. Una canzone che racconta di due ragazze cresciute insieme in una cittadina di provincia nel sud degli Usa. Ad un certo punto una delle due lascia il luogo di nascita e cerca fortuna altrove. L’altra, invece, resta e sposa la cosa migliore che riesce a trovare: Earl. Che, nella miglior tradizione, torna, il più delle volte, a casa ubriaco e mena la mogliettina. Quando, anni dopo, l’amica torna nella cittadina d’origine e scopre la triste realtà decide che è ora di farla finita. Le due donne (proprio come Thelma & Louise) realizzano la loro vendetta: un bel piatto di fagioli avvelenati e. goodbye Earl! Una nota a margine del brano diceva testualmente: “Le Dixie Chicks non incitano all’omicidio: semplicemente cercano giustizia”.

La band non ha mai ritirato il pezzo (né tanto meno smentito il commento stampato nel booklet); e proprio Goodbye Earl apre il doppio live in modo assolutamente spumeggiante. Ad esso seguono una scintillante sequenza di pezzi che non danno tregua all’ascoltatore: Some Days You Gotta Dance, There’s Your Trouble, Long Time Gone scorrono una dopo l’altra prima del formidabile numero bluegrass Tortured, Tangled Hearts. Solo con il sesto brano (la commovente Travelin’ Soldier) il ritmo rallenta. Per poi ritornare accelerato sino alla follia sonica di White Trash Wedding.

Il secondo cd si apre con A Home, presenta la dylaniana Mississippi (il pezzo più bello di Love And Theft anche se qui più somigliante alla cover che ne aveva già fatto Sheryl Crow), la meravigliosa Truth No. 2 e una fantastica raffica di hit: Ready To Run, Wide Open Spaces, Sin Wagon, una dietro l’altra chiudono un’operazione efficacissima. Infatti, pur senza regalare sorprese particolari (a parte la cover di Mississippi e la partecipazione di Emmylou Harris sul finale di Godspeed), le ragazze applicano la loro formula vincente in modo esemplare. Gli arrangiamenti non si discostano troppo da quelli del disco perché le “Chicks rules” non ammettono deroghe: squadra che vince non si cambia. Solare, positivo, rigenerante: datemi retta, provate l’esperienza Chicks. E la vita vi sorriderà.

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Voto: 8
Perché: è una fantastica cavalcata live nel country del nuovo millennio. Le Chicks hanno tutto: belle, brave, divertenti, originali nella riproposta della tradizione, suonano e cantano benissimo. Sono pure politicamente impegnate. Ma che volete di più?

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