24/05/2007

Manu Chao

Proxima Estacion Esperanza (Virgin)

Non dev’essere stata una passeggiata scrivere e incidere il seguito di Clandestino. Magari Manu Chao se n’è fregato, ma due milioni di copie vendute sono tante anche per un artista indipendente e non allineato come lui. Voglio dire, due milioni di copie per un vagabondo come Manu sono una prigione dorata: ti trasformano in eroe proletario con un conto in banca miliardario. Una contraddizione ambulante. Alla fine Manu Chao ha imboccato la strada più semplice: quella di un disco molto simile a Clandestino. Nel bene (leggi: l’album è bellissimo) e nel male (leggi: poche sorprese).

Qualcuno ha già insinuato: Proxima Estacion Esperanza è frutto di obblighi contrattuali con la Virgin.

Aggiungendo: vedrete, Manu Chao svolterà con il prossimo album, che uscirà per la sua etichetta. Non lo so. So che Proxima Estacion: Esperanza è un gran bel disco, un esempio brillante di che cosa significhi fare musica popolare nel 2001. Attenzione: musica genuinamente popolare, non robetta pop. E musica popolare, in questo caso, significa anche musica a misura d’uomo, fatta con strumenti da poco e col feticcio di questi anni, il campionatore.

L’idea di base è quella della radio, da cui l’aggancio con Radio Bemba, il collettivo che gira attorno all’uomo di Clandestino. Una radio inesistente (le frequenze sono 0.00, ci fa sapere lo speaker) che spara uno dietro l’altro i 17 brani di Proxima Estacion Esperanza inframezzandoli con dialoghi, rumori, voci. Di pause non ce n’è: le canzoni si susseguono senza tregua, il ritmo è incalzante, l’ascolto avvincente. Se questi sono scarti dati controvoglia alla Virgin, be’, chissà il resto…

Della ‘filosofia politica’ che sta dietro all’album potete leggere nella cover story. Dal punto di vista musicale è bene dire che l’album è stilisticamente più vario e soprattutto più frizzante di Clandestino. Lo si coglie specialmente nella seconda metà, quando Manu prima offre uno swingettino divertente (Trapped By Love), poi ci dà dentro coi ritmi latini (il tris formato dall’irresistibile Papito, da La Chinita e La Marea). A noi piacciono particolarmente la ballata agrodolce Mi Vida, il reggae Merry Blues che apre il disco e il ritmo bislacco della Vacaloca che lo chiude prima del collage sonoro Infinita Tristeza. Altrove Manu cita se stesso: a volte in maniera spudorata, con la doppia ripresa di Bongo Bong (Homens, cantata da Valeria, e Mr. Bobby); a volte con temi e atmosfere famigliari. Tornano in particolare certe filastrocche di cui Manu è maestro: se il singolo Me Gustas Tu è poco più di una stupidatina divertente, ma canticchiabile già dopo 30 secondi, Promiscuity e soprattutto Denia hanno una forza d’impatto da non sottovalutare. Ecco, l’impatto: Manu Chao ci insegna che la musica può trasmettere tristezza (e nei suoi dischi ce n’è parecchia) e gioia, può essere una medicina, un lenitivo ai mali del mondo. E infatti il modello, l’icona che sta dietro Proxima Estacion Esperanza, al di là delle differenze stilistiche, è Bob Marley, evocato indirettamente nel modo di cantare (vedi Merry Blues) e direttamente in Mr. Bobby: “Hey Bobby Marley, sing something good to me! This world gone crazy! It’s an emergency!”.

Album dal sapore agrodolce, Proxima Estacion Esperanza è un lavoro multiculturale, multistilistico, multilinguistico (è cantato in cinque lingue: inglese, francese, spagnolo, portoghese e un misto di queste ultime due, il portuñol). È un patchwork sonoro che, meglio di tanti album fighetti e ultracool, cattura lo spirito dei tempi. Manu ti dà l’idea d’essere uno che incide e cancella, fa e disfa, un tipo creativamente disordinato. Poi magari è preciso come un orologio svizzero e pignolo come un consumato session man. Magari. L’idea che Proxima Estacion Esperanza trasmette è un’altra: il caos. Il messaggio è: dobbiamo imparare a conviverci, ad interpretarlo, ad amarlo.

Voto: 8+
Perché: nel campo della musica popolare rappresenta lo stato dell’arte. Unico difetto: assomiglia troppo a Clandestino.

Claudio Todesco

Track List:
Merry Blues
Bixo
El Dorado
Promiscuity
La Primavera
Me Gustas Tu
Denia
Mi Vida
Trapped By Love
Le Rendez-Vous
Mr Bobby
Papito
La Chinita
La Marea
Homens
La Vacaloca
Infinita Tristeza

Musicisti:
Manu Chao, con la partecipazione di Martita Perejil (voce in Me Gustas Tu); Las Dos Panteras (voce in La Marea); Anouk (voce in Trapped By Love); Valeria (voce in Homens); Mostafa El Hafer (voce in Denia); Rabah Khalifa (percussioni); Roy Paci (tromba); Rosario Patania (trombone).
Prodotto da Renaud Letang e Manu Chao.

Altri dischi consigliati:
Clandestino (1998).

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