16/05/2007

Rickie Lee Jones

The Sermon On Exposition Boulevard – New West / Ird

Questa storia comincia nell’estate del 2005, nel loft del pittore Marc Chiat, in una zona di edifici industriali abbandonati a Culver City, periferia a sud-est di Los Angeles. Qui, Lee Cantelon, fotografo, scrittore e artista bizzarro, ha deciso di realizzare un’idea che ha in mente da tempo: registrare un disco di spoken word tratto dal suo libro The Words, una sorta di catechismo per adulti. Ospiti: musicisti di classic e alternative rock che possano interpretare efficacemente gli insegnamenti di Gesù. In realtà, Cantelon ha pure trovato nel chitarrista Peter Atanasoff un valido partner artistico. Insieme, i due hanno creato strutture musicali che ricordano i primi Velvet Underground e che vorrebbero sentire interpretate dai musicisti più disparati: dall’icona punk Mike Watt a un homeless che Cantelon incontra tutti i giorni. Come narratrice hanno pensato a Rickie Lee Jones.

Quando Miss Jones si presenta in studio, la prima sorpresa: invece di recitare il testo previsto, Rickie Lee si mette a improvvisare una specie di sermone. Nasce così Nobody Knows My Name, che diventa il cuore di The Sermon On Exposition Boulevard, tredicesimo album in studio della 52enne songwriter chicagoana di nascita ma californiana d’adozione. Il progetto, però, non decolla. Sei mesi dopo, la Jones ingaggia Rob Schnapf, già al fianco di Beck, Elliott Smith e Vines, che trasferisce baracca e burattini nei leggendari Sunset Studios di Hollywood. Schnapf chiama persino Joey Waronker (figlio di Lenny, il primo producer di Rickie Lee Jones) che s’inserisce benissimo nel team. Nel giro di altri sei mesi The Sermon On Exposition Boulevard prende forma definitiva. Nascono 13 canzoni ispiratissime, che trasudano spiritualità e disperazione, gioia e dolore, in un clima musicale ad altissima tensione. E danno origine a quello che è forse il disco più rock della lunga carriera di Rickie Lee nonostante non ci sia batteria in nessun pezzo e, addirittura, quasi sempre la strumentazione sia ridotta all’osso (chitarra, basso, voce e qualche aiuto di tastiere). Ma non è una questione stilistica: piuttosto, qui conta il feeling. E, a questo proposito, Nobody Knows My Name, il pezzo d’apertura, è emblematico: una rock ballad che cresce d’intensità ad ogni battuta senza perdere nemmeno per un istante l’altissimo tasso lirico e l’affascinante poetica. Registrata con lo stesso arrangiamento della session originaria a Culver City, Nobody Knows My Name dà il tono all’intero lavoro in cui Rickie Lee (pur mostrando, qua e là, evidenti problemi di respirazione) canta con un’espressività straordinaria e una drammaticità che ricordano l’ultima Billie Holiday o la prima Janis Joplin. Proprio Janis viene citata in Elvis Cadillac, forse la canzone con la melodia più bella dell’intero lavoro; certamente quella, insieme alla conclusiva I Was There, con i rimandi stilistici più precisi alla Rickie Lee classica.

Tutto l’album è permeato da un profondo senso di religiosità, segno della nuova fase di vita della cantautrice. “Se hai fede, ci credi e non eserciti controllo su te stessa, prima o poi tutto si rivela in modo naturale” ammette la Jones “e questo vale nella vita ma a maggior ragione nell’arte. Sono orgogliosa di essermi posta nel ruolo di Gesù e dei suoi apostoli e trovo sbalorditivo il fatto che, duemila anni dopo, i suoi insegnamenti siano ancora di straordinaria attualità”.

Difficile scegliere tra 13 canzoni che compongono un affresco rock di eccezionale forza e ispirazione. Oltre ai brani citati, ci piace ricordare l’accattivante, ipnotica Circle In The Sand (composta originariamente per la colonna sonora del film Friends With Money), la struggente Gethsemane, la drammatica Lamp Of The Body (che sembra uscita dalla penna di Kurt Cobain) o la graffiante, stralunata rock ballad Donkey Ride (nella vena artistica del miglior Lou Reed).

Noi non abbiamo dubbi: The Sermon On Exposition Boulevard è uno dei dischi migliori degli ultimi tempi. Raccomandato a tutti i lettori, senza esitazione. Esce il 6 febbraio.

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