«Quando ero un bambino guardavo film di fantascienza che raccontavano il 2000 come l’era in cui avremmo esplorato le cavità dei pianeti e i sentieri delle galassie. Siamo nel 2013 e io, nello spazio, non ci sono ancora andato. Continuo disperatamente a sognare di esplorare l’universo, guardo come un pervertito documentari e immagini fotografate dai telescopi, che tutte le volte mi lasciano a bocca aperta, e mi chiedo sempre se in qualche luogo, nelle profondità dell’universo, ci sia qualcuno che sta a bocca aperta come me. Vivo così la mia odissea nello spiazzo di casa, sotto una volta celeste che fa il verso alla mia mediocrità, alle mie vicissitudini, alle mie manie, e ogni volta che mi fermo a guardarla, per un attimo, resto senza parole».
Così Frei racconta il suo secondo album. 2013: Odissea nello spiazzo arriva un anno dopo l’esordio Sulle tracce della volpe. «Le canzoni sono nate separatamente l’una dall’altra, in diversi periodi dell’anno, tutte legate, o meglio sottomesse, alla fissa per i misteri e le teorie dell’universo; attraverso le decine di film e documentari che si sono impadroniti del mio tempo, sono nate canzoni dove il fascino per i misteri del cosmo si mescola alla mia vita quotidiana, o più semplicemente, diventa una fissazione maniacale». 2013: Odissea nello spiazzo esce il 14 gennaio. Ascoltalo su Jamonline.it in anteprima per una settimana.