È morto mentre dormiva nella sua casa di Las Vegas e aveva 89 anni: il suo nome era Riley B. King, ma era conosciuto come Blues Boy King o, meglio ancora, come B.B. King.
Sarebbe dovuto tornare su un palco italiano il prossimo 4 luglio in occasione dell’Hydrogen Festival di Piazzola sul Brenta (Padova). Gli ultimi appuntamenti nel nostro Paese sono stati quelli del 2012 a Pistoia e a Milano, mentre l’anno prima si era esibito pure al Lucca Summer Festival e nel 2009 aveva partecipato ad Umbria Jazz. Sempre sul palco, sempre con le sue amate sei corde e sempre a ritmo di blues, nonostante il parere contrario del medico.
Stavolta però non ce l’ha fatta. Le condizioni di salute infatti già non erano delle migliori e negli ultimi mesi era stato ricoverato due volte in ospedale.
B.B. King era il cugino di Bukka White, uno dei grandi maestri del delta blues. Aveva fatto sua la filosofia del less is more: poche note, ma quelle giuste. E in questo modo, accanto al blues, si facevano strada anche jazz, soul, pop, rock…
Rimane così orfana la sua chitarra, la Gibson E-335 nera, da lui chiamata Lucille. Il Re dal sorriso contagioso e dal tocco magico, che metteva d’accordo tutti, non c’è più…
The Thrill Is Gone…
Sarebbe dovuto tornare su un palco italiano il prossimo 4 luglio in occasione dell’Hydrogen Festival di Piazzola sul Brenta (Padova). Gli ultimi appuntamenti nel nostro Paese sono stati quelli del 2012 a Pistoia e a Milano, mentre l’anno prima si era esibito pure al Lucca Summer Festival e nel 2009 aveva partecipato ad Umbria Jazz. Sempre sul palco, sempre con le sue amate sei corde e sempre a ritmo di blues, nonostante il parere contrario del medico.
Stavolta però non ce l’ha fatta. Le condizioni di salute infatti già non erano delle migliori e negli ultimi mesi era stato ricoverato due volte in ospedale.
B.B. King era il cugino di Bukka White, uno dei grandi maestri del delta blues. Aveva fatto sua la filosofia del less is more: poche note, ma quelle giuste. E in questo modo, accanto al blues, si facevano strada anche jazz, soul, pop, rock…
Rimane così orfana la sua chitarra, la Gibson E-335 nera, da lui chiamata Lucille. Il Re dal sorriso contagioso e dal tocco magico, che metteva d’accordo tutti, non c’è più…
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