(foto di Gianni Grossi)
Una serata dedicata alle anteprime, quella del 23 maggio. Il penultimo appuntamento dell’Ah-Um Milano Jazz Festival al Teatro Sala Fontana ha infatti ospitato l’esordio di due progetti molto particolari.
In apertura un trio d’eccezione: la coppia formata da Tiziana Ghiglioni e Tiziano Tononi affiancata dalla storica jazz singer Jay Clayton. Per la “First Lady” del jazz italiano è l’unica apparizione all’Ah-Um di quest’anno; per motivi di salute la cantante ha infatti dovuto rinunciare ad esibirsi il 13 maggio al Blue Note in Almost Chet, un omaggio a Chet Baker creato in collaborazione con Marco Massa. Con Jay Clayton ha invece tenuto nel pomeriggio un workshop di improvvisazione vocale nel jazz, sempre al Teatro Sala Fontana.
I tre presentano in anteprima nazionale il loro nuovo album, River Tales, uscito a inizio maggio per Splasc(h) Records. Come il mormorio di un fiume si snoda la loro performance, nella quale si formano correnti che corrono insieme, si dividono per poi rimescolarsi. Una musica creata con gli strumenti più antichi dell’umanità, voce e percussioni, e per questo straordinariamente comunicativa, profonda. Molto delicata, assume però a tratti echi quasi ancestrali, quando le cantanti abbandonano la parola per dialogare con le percussioni etniche di Tonoli.
Un brano particolarmente intenso è Pray, l’unico che si avvale anche di una scarna base campionata. Composto dalla Clayton per il sassofonista Steve Lacy – figura che ha avuto un enorme peso nella formazione musicale della cantante dell’Ohio – il pezzo è a lui dedicato, come fosse appunto una sorta di preghiera.
A proposito di spiritualità, proprio da un sostrato religioso trae spunto Big Earth Marching Band, nuovo progetto dell’Extemporary Vision Ensemble. Una rilettura di musiche appartenenti al repertorio bandistico della Settimana Santa, a Molfetta. Omaggio alla tradizione che nella sua veste sacrale avvolge però un’anima ricolma di ironia.
La formazione fa il suo ingresso dal fondo della sala, percorrendo la scalinata centrale del teatro in processione, sulle note della marcia funebre creata dai fiati. I dodici elementi indossano diverse casacche, ispirate a quelle delle confraternite molfettesi che durante le celebrazioni della Pasqua sfilano per le vie della città pugliese.
Francesco Chiapperini al clarinetto e al clarinetto basso riveste anche il ruolo di direttore dell’ensemble, composta da diversi strumentisti interessanti. L’esibizione del complesso si basa tutta sulla continua rielaborazione di pochi nuclei tematici, prima proposti in una forma abbastanza simile alla versione originale, poi stravolti in divagazioni esuberanti e vivacissime, fortemente influenzate dagli stili dei vari solisti che le conducono a turno.
Quello della Big Earth Marching Band è un piacevole cambio di stile rispetto allo show precedente, e – buffo dirlo – le sue marce funebri costituiscono una deliziosa e “festosa” conclusione di serata.
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Una serata dedicata alle anteprime, quella del 23 maggio. Il penultimo appuntamento dell’Ah-Um Milano Jazz Festival al Teatro Sala Fontana ha infatti ospitato l’esordio di due progetti molto particolari.
In apertura un trio d’eccezione: la coppia formata da Tiziana Ghiglioni e Tiziano Tononi affiancata dalla storica jazz singer Jay Clayton. Per la “First Lady” del jazz italiano è l’unica apparizione all’Ah-Um di quest’anno; per motivi di salute la cantante ha infatti dovuto rinunciare ad esibirsi il 13 maggio al Blue Note in Almost Chet, un omaggio a Chet Baker creato in collaborazione con Marco Massa. Con Jay Clayton ha invece tenuto nel pomeriggio un workshop di improvvisazione vocale nel jazz, sempre al Teatro Sala Fontana.
I tre presentano in anteprima nazionale il loro nuovo album, River Tales, uscito a inizio maggio per Splasc(h) Records. Come il mormorio di un fiume si snoda la loro performance, nella quale si formano correnti che corrono insieme, si dividono per poi rimescolarsi. Una musica creata con gli strumenti più antichi dell’umanità, voce e percussioni, e per questo straordinariamente comunicativa, profonda. Molto delicata, assume però a tratti echi quasi ancestrali, quando le cantanti abbandonano la parola per dialogare con le percussioni etniche di Tonoli.
Un brano particolarmente intenso è Pray, l’unico che si avvale anche di una scarna base campionata. Composto dalla Clayton per il sassofonista Steve Lacy – figura che ha avuto un enorme peso nella formazione musicale della cantante dell’Ohio – il pezzo è a lui dedicato, come fosse appunto una sorta di preghiera.
A proposito di spiritualità, proprio da un sostrato religioso trae spunto Big Earth Marching Band, nuovo progetto dell’Extemporary Vision Ensemble. Una rilettura di musiche appartenenti al repertorio bandistico della Settimana Santa, a Molfetta. Omaggio alla tradizione che nella sua veste sacrale avvolge però un’anima ricolma di ironia.
La formazione fa il suo ingresso dal fondo della sala, percorrendo la scalinata centrale del teatro in processione, sulle note della marcia funebre creata dai fiati. I dodici elementi indossano diverse casacche, ispirate a quelle delle confraternite molfettesi che durante le celebrazioni della Pasqua sfilano per le vie della città pugliese.
Francesco Chiapperini al clarinetto e al clarinetto basso riveste anche il ruolo di direttore dell’ensemble, composta da diversi strumentisti interessanti. L’esibizione del complesso si basa tutta sulla continua rielaborazione di pochi nuclei tematici, prima proposti in una forma abbastanza simile alla versione originale, poi stravolti in divagazioni esuberanti e vivacissime, fortemente influenzate dagli stili dei vari solisti che le conducono a turno.
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