14/02/2013

Antidoto a Sanremo bis. Il tour di Ludovico Einaudi

Tutto esaurito il concerto milanese del compositore e pianista. Che nel nuovo album e tour In a Time Lapse fa sposare elettronica e barocco

Che piacere vedere nella settimana di Sanremo il Teatro degli Arcimboldi di Milano tutto esaurito per il concerto di Ludovico Einaudi. Vuol dire che il pubblico italiano non è vittima passiva della televisione e che le persone, anche se non sono la maggioranza, sanno scegliere la qualità. Il  tour del pianista e compositore prosegue tra Firenze (15 marzo), Ancona (16) e Bari (18) prima di prendere il volo per il resto d’Europa, tra Germania, Francia, Olanda e Inghilterra. Buon segno, quindi. Anche perché con questo nuovo In a Time Lapse (titolo del disco uscito per la Decca/Ponderosa e della relativa tournée) il musicista – nato a Torino ma ormai milanese di adozione – si conferma un artista maturo e intelligente, oltre che una persona schiva e modesta che, nonostante il grande successo (milioni di copie di dischi vendute), non si è montato la testa. Sul palco con un gruppo giovane e agguerrito, tra violini, violoncelli, chitarra e percussioni, Einaudi ha costruito un concerto in forma di suite, sulla falsariga dell’album. Un progetto fascinoso, dove il minimalismo incontra il barocco e il folk sposa l’elettronica. E dove si passa da momenti romantici e meditativi a originali siparietti sperimentali, dove l’artista mostra una vena inedita e coraggiosa, ancora da esplorare sino in fondo.
Il tema che sottende il progetto è quello del fluire dell’esistenza,  quel sentimento che si avverte soprattutto dopo una certa età: «Quando diventi cosciente che il nostro tempo ha un limite, è il momento in cui cerchi di riempire quello spazio vuoto con tutta la tua energia e ricominci a vivere ogni istante della tua vita in modo pieno, come quando eri bambino», racconta lui. «Un lasso di tempo non congela l’istante, ma al contrario comprende tutta la nostra esperienza, il nostro passato, presente, futuro, le nostre aspettative, i nostri desideri, i nostri limiti, tutto quello che siamo».
In maggio il cinquantasettenne compositore, figlio dell’editore Giulio e nipote del presidente della Repubblica Luigi, andrà anche alla conquista di Stati Uniti e Canada. E allora auguri Ludovico!

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