Black Crowes, il report del live all’Alcatraz di Milano

La grande energia dei fratelli Robinson e soci, tornati per una reunion inattesa dei loro Black Crowes nell’unica data in Italia a Milano

Finalmente i Black Crowes live all’Alcatraz di Milano. La reunion inattesa e annunciata poco prima della pandemia è arrivata soltanto lo scorso 13 ottobre in Italia per la celebrazione live dei trent’anni dell’album di debutto, Shake Your Money Maker. Adesso gli anni di quel disco sono trentadue e per l’occasione i fratelli Robinson sono ripartiti quasi da zero, considerando il cambio di quasi tutti gli elementi della band per riformare i Black Crowes, a parte il bassista Sven Pipien. Grande personalità è quella del chitarrista Isaiah Mitchell che si divide i soli con Rich Robinson e guadagna spesso il centro della scena, dominata comunque dal frontman del gruppo.

La serata inizia con l’apertura dell’ottimo rock blues degli olandesi DeWolff. Poi, all’interno dell’Alcatraz, risuonano le note di Sex Machine di James Brown e a quel punto Chris Robinson e soci fanno il loro ingresso sul palco per attaccare con Twice As Hard e da lì suonare poi tutto Shake Your Money Maker dall’inizio alla fine. Dopo Stare It Cold, che concludeva a suo tempo anche l’album, Chris ha lasciato spazio a Rich alla voce per la sentita cover dei Velvet Underground Oh! Sweet Nuthin’, per poi ritornare protagonista sul palco, con grande chiusura affidata a Remedy prima del bis finale.

Chris Robinson Brotherhood e The Magpie Salute sembravano le due creature distinte e separate dei fratelli Robinson senza possibilità alcuna di reunion; ma per Shake Your Money Maker e per il loro southern rock sono tornati insieme e speriamo rimangano davvero a lungo senza nuove liti e nuovi scioglimenti e magari anche con nuova musica.

(Black Crowes; foto di Josh Cheuse)