18/06/2007

Brian Setzer Orchestra

Vavoom (Universal)

Dopo lo straordinario successo (più di un milione e mezzo di copie vendute) di Dirty Boogie torna la trascinante, coloratissima Big Band di Mr. Setzer. E anche se la febbre dello Swing è decisamente calata, Brian non cambia la sua strategia artistica basata su potenza sonora, ritmica forsennata e poderosa ma rinfrescante energia. Il repertorio, quello sì, viene leggermente modificato. Rimane sempre ben ancorato ai grandi classici della musica degli anni 50 (con particolare riferimento all’amatissimo rockabilly) ma si affaccia senza timore nel decennio precedente (qualche old time swing) e in quello successivo: soprattutto allarga lo spettro stilistico con qualche piccola escursione nel doo wop e persino nel surf. Più volte rimandato (lo stesso Setzer aveva cominciato ad annunciare il nuovo disco già un anno fa) Vavoom contiene nel titolo un inequivocabile riferimento all’hobby principale di Brian, i motori. “Sì, è vero. Sono un grande appassionato di auto da corsa” rivela Setzer che si è fatto fotografare per la rivista Rolling Stone al fianco di un bolide che ha restaurato e trasformato in un dragster. “La prima vettura che ho avuto è stata la Stray Cat Coupe, quella immortalata sulla copertina di Rant And Rave, una vecchia Ford del 1931. Adesso ho tre dragster e due Cadillac: forse dovrei vendere qualcosa…”. “In quanto al nuovo album”, continua Setzer, “ha richiesto più tempo del previsto perché ci sono sempre molte (forse troppe) entità coinvolte. Ma adesso che è pronto, sono completamente soddisfatto. La band è sempre la stessa, ho solo aggiunto due coriste. Per il resto, ho incluso qualche brano già presentato in concerto (come Drive Like Lightning e Gloria) e, come al solito, ho tenuto schiacciato il piede sull’acceleratore”. Già, il disco (manco a dirlo) viaggia davvero a cento all’ora con un drive ritmico da far accapponare la pelle. Basta ascoltare la versione incendiaria della classica Pennsylvanya 6-5000 che apre l’album subito dopo un brevissimo e gracchiante strumentale d’epoca: rullata iniziale e via con una melodia e un ritmo che travolgono senza possibilità di scampo. Ad essa seguono altri tredici pezzi che non ti danno il tempo di respirare, tutti con un impeto straordinario. Non c’è niente da fare: la miscela della BSO stordisce: basata sul feroce chitarrismo rockabilly del suo leader, riesce a combinare la sezione fiati di una big band con il furore del rock’n’roll più scatenato tanto che non è un caso che Brian Setzer riesca ad accontentare un pubblico piuttosto eterogeneo che va dai suoi cloni (che vanno in giro col ciuffettone platinato, le canotte da ‘broccolino’ e i tatuaggi sulle bracci) sino a “cats” elegantissimi, giovani punk o attempati appassionati di classic rock. E forse anche qualche amante del vero swing, quello degli anni 40: la sua versione di Americano (sì, proprio il brano che Renato Carosone dedicò a Renzo Arbore) è stilisticamente ineccepibile e riporta a casa ciò che un napoletano innamorato dello swing aveva ‘rubato’ più di 40 anni fa. Se poi rimaniamo un poco scettici di fronte a una cover molto (troppo) chitarristica di un ‘sacro’ standard di Duke Ellington (Caravan) ci inchiniamo definitivamente al ‘Setzerpensiero’ ascoltando senza annoiarci una melodia conosciutissima come quella di Mack The Knife evitando persino il confronto con la celeberrima versione di Bobby Darin. Ci piace pure ritrovare la bella Mercury Blues, un classico degli anni 60 riportato in voga da Steve Miller prima e David Lindley poi e infine cantato dalla country star Alan Jackson: siamo in puro rockabilly, come ai bei tempi degli Stray Cats anche se i fiati (con i loro stacchetti affilatissimi) arricchiscono indubbiamente il tutto. Setzer pesca fior da fiore e va sempre (più o meno sul sicuro): In the Mood e altri brani diventati ormai standard collaudati risorgono con grande vitalità tra le corde della sua fantastica Gretsch. Se avete l’opportunità di vederla dal vivo, non perdete l’occasione: la BSO è uno spettacolo eccezionale.

Voto: 8+
Perché: quella della BSO è una proposta artistica al fulmicotone, stilisticamente rigorosa e tecnicamente ad alto livello. Consigliata caldamente a chi cerca nella musica divertimento scatenato ed emozioni forti.

Track List:
Pennsylvanya 6-5000
Jumpin’ East Of Java
Americano
If You Can’t Rock Me
In The Mood
Drive Like Lightning
Mack The Knife
Caravan
Footloose Doll
From Here To Eternity
That’s The Kind Of Sugar Papa Likes
‘49 Mercury Blues
Jukebox / Gloria

Musicisti:
Brian Setzer: chitarra e voce;
Bernie Dresel: batteria;
Ernie Nunez, contrabbasso;
Dennis Farias, Ramon Flores, Dan Fornero, Jon Fumo, Kevin Norton: tromba;
Steve Marsh, Tim Misica, Don Roberts, Rick Rossi, Bob Sandman: sassofono;
Robbie Hioki, Dana Hugues, Mark Jones, George McMullen, Michael Vlatkovich: trombone

Altri dischi consigliati:
Guitar Slinger (Interscope, 1996)
Dirty Boogie (Interscope, 1998)

On demand

Iscriviti alla Newsletter

Vuoi rimanere sempre aggiornato su rock e dintorni? Iscriviti alla nostra newsletter
per ricevere tutte le settimane nuovi video, contenuti esclusivi, interviste e tanto altro!