Cleo T., “How do you find your way in the dark?”
Terzo album per Cleo T. Il nuovo lavoro si intitola How do you find your way in the dark?
Dopo i primi due album e i molteplici spettacoli in tutta Europa, Stati Uniti e Canada, tra cui importanti festival come The Great Escape, SXSW o il Solidays, Cleo T. presenta il suo terzo disco How do you find your way in the dark?, prodotto dal brillante produttore Alex Somers, noto per il suo lavoro con i Sigur Rós e Jonsi & Alex.
Il disco è un’opera onirica che fonde strumenti classici, voci e atmosfere cinematografiche, dove la voce soprano di Cleo dialoga con un pianoforte e un violoncello, in uno spazio ultra-riverberato.
In How do you find your way in the dark? Cleo ci trasporta nella terra dei sogni e dei ricordi, dove le parole scompaiono trasformandosi in emozioni pure. Il risultato è un soundwork onirico, oscuro, romantico e intimamente raffinato, con influenze tra Agnes Obel, Florence Welsh, Bat for Lashes e Chopin.
L’artista francese Cleo T. ha da sempre collaborato con importanti artisti, dal produttore britannico John Parish (PJ Harvey) alla leggenda Robert Wyatt, al palestinese Adnan Joubran o al leader del circo newyorkese Elyas Khan.
L’album precedente And Then I saw a million skies ahead è stato proprio dedicato a questa esplosione di incontri, collaborazioni e scambi culturali.
Ma il percorso che porta a questo nuovo album è un’avventura completamente diversa. Cleo ha lasciato l’intensità delle città e i viaggi, per dedicarsi alla creazione del suo studio nel silenzio dei boschi e dei campi. Da qui ha iniziato a scavare verso l’essenzialità di ciò che ci rende tutti diversi, tutti unici. In questo periodo si è allontanata un po’ dal mondo, anche a causa della pandemia, aprendo un dialogo quotidiano con il suo pianoforte e la sua voce, nella nuova casa tra fiori, uccelli e suoni della natura. Questi strumenti sono il cuore di “And Then I saw a million skies ahead”.
Cleo ha approfondito la sua tecnica vocale collaborando con una cantante lirica e grazie a questo approccio operistico, è arrivata a una nuova espressione inedita del canto, dove l’emozione attraversa la voce come uno strumento, come un violoncello, ultimo protagonista di questa nuova opera.
Nel complesso, il pianoforte, il violoncello e la sua voce soprano hanno creato il suo nuovo linguaggio, dove le parole lasciano il posto all’emozione.
Anche l’emozione può essere considerata come una delle chiavi centrali di questo nuovo disco, vista l’esperienza personale di Cleo che ha vissuto la sua prima maternità mentre scriveva l’album, insieme al suo compagno e marito Valentin Mussou (violoncello, sintetizzatori) cercando una risposta a questa domanda metafisica: How do you find your way in the dark?.
Il titolo dell’album si riferisce ai primi versi de La Divina Commedia, e a come tutti noi potremmo vivere un momento della nostra vita in cui ci trovassimo da soli nel buio, entrando in una foresta di notte, in cerca di risposte.
Il disco della cantautrice è un invito a immergersi nel nostro cuore e ad attraversare la nostra stessa oscurità per trovare la luce. Perché le lucciole brillano solo al buio.
Un’opera musicale così ambiziosa richiedeva collaboratori di talento per prendere forma. La registrazione è stata effettuata sulle colline modenesi da Davide Cristiani, nel suo studio Bombanella Soundscapes che rispecchiava l’ambiente naturale della casa di Cleo. Alcune canzoni, come The moment it all began, sono state registrate in presa diretta, con le finestre aperte e i microfoni sul balcone per catturare i suoni della natura e la musica.
Successivamente Cleo si è rivolta al brillante musicista e produttore americano Alex Somers (conosciuto per Jonsi & Alex e la produzione dei Sigur Rós). Insieme hanno spinto il concetto dell’album ad un livello più radicale e intenso. Alex ha creato uno spazio sonoro totalmente magico, come il mondo interiore di Cleo T.
Ascoltando How do you find your way in the dark? ci immergiamo in camere d’eco e voci ultra riverberate, come suoni da un altro mondo. L’esempio più sorprendente di questo potente lavoro sonoro è il brano che lo chiude Wherever you are. Cleo ricorda di aver inviato il mix originale ad Alex presentandolo come fosse l’ultima poesia che avrebbe dedicato, anche dall’altra parte del mondo, alla persona che ama. Alex ha rallentato la canzone, ha abbassato la tonalità di Cleo, ha tolto tutte le parole e le voci e ha dato vita a qualcosa che non è propriamente una canzone, non è propriamente uno strumentale, ma solo un pezzo di emozione fragile, ma molto intenso.
Questa potrebbe essere la migliore definizione del nuovo lavoro di Cleo T.: non un vero e proprio album cantato, non un vero e proprio album strumentale, ma un poema sonoro che ipnotizza l’ascoltatore e sussurra al suo cuore con il linguaggio delle emozioni.
Compositrice e musicista francese, Cleo T. ha vissuto e lavorato tra Parigi, Berlino e l’Italia, prima di stabilirsi nel sud-ovest della Francia, dove ha recentemente aperto uno spazio gestito da artisti (studio di produzione, residenza artistica).
Come compositrice, estende i suoi campi dalla musica alternativa alla musica contemporanea (come recentemente in un pezzo commissionato per l’affermato Ars Nova Ensemble).
È nota per il suo approccio multidisciplinare, che collega la musica alle arti visive, alla letteratura e al teatro. Parallelamente all’uscita dell’album e alla tournée, sta portando avanti un ciclo di performance basato sulle “Poetesse”, sta sviluppando un progetto teatrale basato sulla Storia dell’Opera e sta producendo un audiolibro con l’affermato poeta contemporaneo Zéno Bianu.