27/03/2023

Depeche Mode, il ritorno (con dedica a Fletch) con “Memento Mori”

I Depeche Mode sono tornati per la prima volta senza il compianto Andy Fletcher con Memento Mori, un invito a godersi la vita

 

Per molti anni ha gestito gli aspetti manageriali del gruppo e soprattutto è stato fondamentale per tenerlo unito nei momenti più complicati. Per quello è apparso ancor più sorprendente questo ritorno con Memento Mori, primo album dei Depeche Mode senza il compianto Andy Fletcher, scomparso lo scorso 26 maggio, anche se in realtà i dodici brani del lavoro sono comunque nati durante la prima fase della pandemia da Covid-19 e lo stesso titolo dell’album era già stato deciso. “Ricordati che devi morire è un esortazione a trarre il massimo dalla vita e sfruttare al massimo ogni giorno” ha dichiarato Dave Gahan in una recente intervista a NME, mentre Martin Gore ha detto a Mojo, sempre a proposito dell’album: “Non bisogna associare il titolo a qualcosa di deprimente, riguarda più l’idea di godersi la vita”.

 

Depeche Mode - Ghosts Again

 

In Memento Mori vengono descritti in realtà più momenti che vanno dalla tristezza alla gioia. Si parte in maniera cupa e con il ritornello-mantra dal messaggio molto chiaro di My Cosmos Is Mine: “No war, no war, no war / No more, no more, no more, no more / No fear, no fear, no fear, no fear / Not here, not here, not here, not here / No rain, no clouds, no pain, no shrouds / No final breaths, no senseless deaths” (“Nessuna guerra, nessuna guerra, nessuna guerra / Non più, non più, non più, non più / Nessuna paura, nessuna paura, nessuna paura, nessuna paura / Non qui, non qui, non qui, non qui / Niente pioggia, niente nuvole, niente dolore, niente sudari / Nessun ultimo respiro, nessuna morte insensata”).

Questa nuova fase in cui Dave Gahan e Martin Gore si sono ritrovati da soli sembra abbia portato i due a una rinnovata intesa musicale. Per la prima volta poi Martin Gore ha scritto brani insieme ad altri, come è accaduto ad esempio con Wagging Tongue, pezzo dai toni industrial e primo brano scritto insieme a Dave Gahan, che è dedicato al compianto Mark Lanegan; ben quattro pezzi sono invece firmati insieme a Richard Butler degli Psychedelic Furs, compreso il primo singolo Ghosts Again, terza traccia di un album ricco di suoni che appare come una rilettura moderna delle varie atmosfere tipiche dei Depeche Mode. In questo senso non c’è un brano che si distingue rispetto ad altri, ma l’album va considerato nella sua interezza dall’inizio alla fine per il concept e per un ascolto che sin dalle prime battute fa riflettere e che anche nel mezzo colloca i suoi momenti di passaggio legati al tema principale come la fragilità umana di Before We Drown e l’amore di Always You.

 

 

Merito di questa costruzione musicale va dato al produttore James Ford, coadiuvato da Marta Salogni, anche coautrice dell’ultimo brano Speak To Me, perla finale con tanto di coda strumentale, preceduta dai suoni che richiamano i primi tempi di Never Let Me Go, ulteriore testimonianza di un lavoro da considerare nella sua totalità. I polistrumentisti Peter Gordeno e Christian Eigner sono stati anche determinanti in questo nuovo album, così come lo sono nel tour mondiale iniziato da poco, e ancora va sottolineato il contributo di Davide Rossi con gli archi.

 

C’è poi all’interno del libretto dell’album una dedica che vale più di mille parole: “ANDREW JOHN FLETCHER 1961-2022. ‘in our HEARTS and MINDS’. dave & martin”…

Depeche Mode - Memento Mori

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