(Foto di Elena Di Vincenzo)
“Ne è valsa la pena fondare un gruppo per vedere uno spettacolo del genere”. Così Stefano Belisari, in arte Elio, ai diecimila fan accorsi al Forum di Assago per assistere all’ormai ex “concerto definitivo” delle Storie Tese. Se quella del 19 dicembre fosse stata la serata finale della loro pluritrentennale carriera, allora i fazzoletti regalati dalle hostess fuori dall’ingresso, con allegato un cartoncino raffigurante uno smile piangente, sarebbero serviti davvero. Ma la partecipazione al prossimo Festival di Sanremo, il successivo disco e il mini tour in giro per l’Italia hanno confermato che con gli Elii le sorprese sono sempre dietro l’angolo (ce l’avevano già annunciato durante la conferenza stampa di qualche giorno fa). E così il “concerto finale” è stato solo per la loro Milano, città tanto amata dal gruppo a cui non hanno risparmiato critiche forti (vedi alla voce Parco Sempione).
Ritornando alla serata di ieri sera ,non può non balzare agli occhi il palco a forma di bara, con la scritta sullo sfondo “R.I.P. Elio e le Storie Tese”. Ad aprire il live, la voce da sacerdote del tastierista Vittorio Cosma che annuncia con un improbabile sermone la band “defunta”. Impeccabilmente vestiti in giacca e cravatta, gli Elii partono subito con Servi della gleba, un vero inno transgenerazionale. Poi, è la volta delle sorprese, vere chicche per i fan. E quindi via con Burattino senza fichi, La vendetta del fantasma formaggino, Cateto ed Essere donna oggi. Canzoni che molti giovanissimi fan dell’ultima ora non conoscono neanche, ma che fanno cantare a squarciagola gli aficionados storici. Nonostante un problema tecnico che fa partire a singhiozzo la base di Pipppero (“Si è rotto tutto. Siamo arrivati proprio al limite della carriera, c’è gente che è sull’orlo della fine”), il medley danzereccio con La visione, Vacanza alternativa, Urna, Discomusic e Born to be Abramo trasforma il Forum in una grande discoteca. Subito dopo, il momento più emozionante della serata. Parte T.v.u.m.d.b., con l’assolo centrale di sax del mai dimenticato Paolo “Feiez” Panigada. Alla fine del brano, come sempre, Elio ha presentato idealmente il musicista cremasco. Parte una standing ovation di alcuni minuti, una manifestazione di affetto che commuove il frontman. “Ci ha sentiti sicuramente”.
Dopo il break di Cristian Meyer nelle vesti di Dj Mendrisio e la sua techno/swing in salsa jodel, comincia la seconda parte del live. Con ospitate sorprendenti. Come Cristina D’Avena, che interpreta il bambino Enzo in una chicca da antologia eliatica, Piattaforma, in origine interpretata dalla compianta Paola Tovaglia. Poi arriva Stefano Bollani, che al piano si scatena nella latineggiante El pube. Uomini col borsello è da torce da smartphone (“Sembravate dei sorcini” dirà Elio alla fine del pezzo), mentre Supergiovane vede un Mangoni in tuta da supereroe pronto a combattere il mondo dai matusa (“Mangoni sarà il nostro erede, una continuazione, come dicono i giovani di oggi uno Spin – Off”).
Il bis regala Abitudinario, Carro e, ovviamente, Tapparella. Il “forza Panino” finale è un piccolo show nello show, un omaggio sentito a Feiez. Dopo ben tre ore di concerto termina così l’anno solare musicale del gruppo milanese. In attesa di Sanremo, nuovo disco e tour d’addio (?).
Ritornando alla serata di ieri sera ,non può non balzare agli occhi il palco a forma di bara, con la scritta sullo sfondo “R.I.P. Elio e le Storie Tese”. Ad aprire il live, la voce da sacerdote del tastierista Vittorio Cosma che annuncia con un improbabile sermone la band “defunta”. Impeccabilmente vestiti in giacca e cravatta, gli Elii partono subito con Servi della gleba, un vero inno transgenerazionale. Poi, è la volta delle sorprese, vere chicche per i fan. E quindi via con Burattino senza fichi, La vendetta del fantasma formaggino, Cateto ed Essere donna oggi. Canzoni che molti giovanissimi fan dell’ultima ora non conoscono neanche, ma che fanno cantare a squarciagola gli aficionados storici. Nonostante un problema tecnico che fa partire a singhiozzo la base di Pipppero (“Si è rotto tutto. Siamo arrivati proprio al limite della carriera, c’è gente che è sull’orlo della fine”), il medley danzereccio con La visione, Vacanza alternativa, Urna, Discomusic e Born to be Abramo trasforma il Forum in una grande discoteca. Subito dopo, il momento più emozionante della serata. Parte T.v.u.m.d.b., con l’assolo centrale di sax del mai dimenticato Paolo “Feiez” Panigada. Alla fine del brano, come sempre, Elio ha presentato idealmente il musicista cremasco. Parte una standing ovation di alcuni minuti, una manifestazione di affetto che commuove il frontman. “Ci ha sentiti sicuramente”.
Dopo il break di Cristian Meyer nelle vesti di Dj Mendrisio e la sua techno/swing in salsa jodel, comincia la seconda parte del live. Con ospitate sorprendenti. Come Cristina D’Avena, che interpreta il bambino Enzo in una chicca da antologia eliatica, Piattaforma, in origine interpretata dalla compianta Paola Tovaglia. Poi arriva Stefano Bollani, che al piano si scatena nella latineggiante El pube. Uomini col borsello è da torce da smartphone (“Sembravate dei sorcini” dirà Elio alla fine del pezzo), mentre Supergiovane vede un Mangoni in tuta da supereroe pronto a combattere il mondo dai matusa (“Mangoni sarà il nostro erede, una continuazione, come dicono i giovani di oggi uno Spin – Off”).
Il bis regala Abitudinario, Carro e, ovviamente, Tapparella. Il “forza Panino” finale è un piccolo show nello show, un omaggio sentito a Feiez. Dopo ben tre ore di concerto termina così l’anno solare musicale del gruppo milanese. In attesa di Sanremo, nuovo disco e tour d’addio (?).