17/05/2007

Eric Bibb

Painting Signs – Ruf Records/Ird

Dopo Spirit & The Blues e Good Stuff che negli anni scorsi hanno ricevuto numerosi riconoscimenti dalla critica specializzata, il giovane Eric Bibb conferma la sua felice vena bluesy con Painting Signs, un album inusuale in cui emergono facce e influenze diverse a seconda dei motivi che interpreta. Difficile dire verso quale stile propenda, visto che nei pezzi di sua composizione sembra seguire a volte di pari passo le orme di Keb’ Mo’ (vedi il pezzo di apertura, il bellissimo Kokomo) e subito dopo in Delia’s Stone fare il verso a Mississippi John Hurt, per poi passare a Hope In A Hopeless World del compianto Pop Staples, a cui dedica addirittura il disco. Certamente un’importante scuola di influenza è quella di chitarristi come Taj Mahal, Ry Cooder e soprattutto il già citato Keb’ Mo’, che deve rappresentare un autentico punto di riferimento visto che la sua eco compare anche in altri pezzi come Got To Do Better e la title-track. Bibb ha una vocalità calda e sommessa, capace di caratterizzare da sola la canzone; la chitarra, in genere acustica, con la quale si accompagna si avvale di un picking semplice, quasi essenziale, destinato a riempire i vuoti vocali o tuttalpiù a scandire in modo elementare i tempi. Agli abbellimenti ritmici ci pensano in modo alternato un piano (Janne Petersson), un basso (Dave Bronze) e uno splendido accordion (ancora Janne Petersson) che ogni tanto si cimenta in temi vagamente cajun, cui si aggiungono il batterista Henry Spinetti e il dobroista Christer Lyssarides. Numerose le cover che vanno da I Heard The Angels Singin’ di Reverend Gary Davis a Angel di Jimi Hendrix, passando attraverso Honest I Do di Lowell Fulson, tutte eseguite con buona personalità e talvolta con la chitarra elettrica. In chiusura un’ultima chicca, Don’t Ever Let Nobody Drag Your Spirit Down, che vanta la presenza vocale di un grande Wilson Pickett.

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Voto: 7,5
Perché: con il sesto lavoro Bibb ricama alcuni pezzi di autentico valore. Preziose le presenze del dobro e dell’accordion.

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