16/04/2013

Eric Burdon: «Il rock, la mia religione»

Le ultime battaglie del cantante degli Animals? La salvaguardia dell’ambiente, l’uso di energia pulita, il diritto all’acqua potabile. E la sopravvivenza del rock

Dopo cinquant’anni di carriera passati a suonare con altalenante fortuna, Eric Burdon non ha rimpianti. «Non posso dimenticare quel ragazzino di Newcastle che negli anni ’40 è stato segnato dalla povertà che lo circondava e dalla frustrazione per non potere avere le cose che desiderava», racconta. «La musica mi ha salvato, ma ancora oggi quando vado in una nuova città salgo su un taxi e mi faccio accompagnare nelle zone più povere. Lì vedi come funzionano le cose. Chi vive fra le luci e gli sfarzi delle zone centrali ha un grosso debito nei confronti della povertà che genera e che relega nelle periferie per non avere sensi di colpa. Alla mia età posso cercare di dire le cose come stanno, posso scrivere canzoni che parlino dei rischi che corriamo per la bramosia del potere. Posso camminare a testa alta, sono fiero di non avere mai tradito i miei ideali».

‘Til Your River Runs Dry è l’ultimo, recentissimo lavoro dell’ex cantante degli Animals e la dice lunga fin dal titolo: tratta di ecologia e temi sociali passando in rassegna una sorta di storia della sua vita. «Il mio cammino di vita è stato abbastanza lineare, anche se mi è capitato di avere a che fare con delle “mele marce”, gente senza scrupoli che ha cercato di fregarmi. Ma tutto serve per imparare come va la vita, a capire che ogni cosa che accade ha un significato», continua Burdon durante una chiacchierata telefonica. «Il rock’n’roll ha sempre contestato lo status quo e ci sono ancora giovani band che salgono su un palco per affermarlo. Il controllo societario delle radio e, in una certa misura, di tutta l’industria discografica ha creato parecchi ostacoli perché il messaggio passasse. Da dove arriverà il prossimo Dylan se gli artisti non saranno coltivati e non sarà permesso loro di crescere? Probabilmente arriverà dal nulla e allora spetterà alla gente capire se si tratta di un fenomeno onesto. Gli artisti in gamba troveranno sempre il modo per raggiungere il successo».

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