23/09/2019

Ginevra Di Marco e Cristina Donà

Le due autrici incrociano le loro strade professionali, pubblicano un lavoro omonimo che raccoglie alcuni momenti fondamentali dei rispettivi percorsi artistici e segna al contempo nuove tappe
(Foto di Maria Alessia Manti) 
 
Incontrarsi, poi separarsi. Camminare su strade diverse ma parallele e, ad un certo punto, incontrarsi di nuovo. Ginevra Di Marco e Cristina Donà si sono conosciute sui palchi che negli anni ‘90 erano l’habitat dei protagonisti del rock indipendente, la prima al fianco dei CSI, la seconda spinta da un giovane e già affermato Manuel Agnelli che su di lei ha puntato e le ha prodotto il disco d’esordio. Due punti di riferimento indiscussi che hanno contribuito a delineare i contorni del rock e del cantautorato in Italia seguendo percorsi diversi ma affini, incrociandosi spesso e alimentando un rapporto di stima reciproca che è diventata amicizia e che oggi diventa un disco.
 
Una carriera ventennale alle spalle, entrambe autrici di grandi canzoni, entrambe vincitrici di Targhe Tenco, Ginevra Di Marco e Cristina Donà pubblicano un lavoro omonimo che raccoglie alcuni momenti fondamentali dei rispettivi percorsi artistici e segna al contempo nuove tappe. Dopo l’emozione di aver condiviso il palco in un paio di concerti l’estate scorsa, l’idea di proseguire e scrivere insieme; l’obiettivo di questa collaborazione era “condensare in una manciata di canzoni il nostro vissuto, ovvero il passato che ci ha nutrito e fatto incontrare, e il presente, affinché la fotografia di questo disco fosse più ricca e rispettosa possibile di un sentire comune”. Partendo da qui, hanno scoperto la stessa passione per il camminare, il concetto che è diventato poi la base di tutto il disco, e l’hanno raccontato a quattro mani, con gentilezza e semplicità, in Camminare, come pratica per tornare a respirare, con sensibilità, nella confessione in apertura di Un passo alla volta, un invito a resistere per tutte le “figlie, donne, madri”, e in Confine, denuncia del fenomeno delle migrazioni, con un testo di Francesco Gazzè, fratello e coautore di Max.
Tre inediti dunque; a fare da spartiacque, il canto tradizionale sefardita La rosa enflorece, e poi l’unione delle voci in alcuni brani dei rispettivi repertori, Così vicini e Perpendicolare per la Donà, J e 1/365 per la Di Marco, suoni curati, arrangiamenti azzeccati e due voci che si sovrappongono pur lasciando spazio l’una all’altra.
Al fianco di Ginevra e Cristina, i compagni di viaggio di sempre: Francesco Magnelli (piano e magnellophoni), Andrea Salvadori (chitarra e tzouras), Luca Ragazzo (batteria) e Saverio Lanza (chitarra e basso).
Ginevra Di Marco e Cristina Donà è la traduzione discografica della naturalezza che le due, insieme, portano sul palco, è il risultato del loro sguardo complice, delle emozioni condivise e la testimonianza di una sensibilità femminile che non conosce ancora la giusta valorizzazione. E’ un disco prezioso.

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