Ian McLagan, storico tastierista di band come Small Faces e Faces, è morto la notte scorsa a Austin (Texas) a causa di un infarto. Aveva 69 anni.
McLagan inizia suonare nei primi anni sessanta influenzato da artisti fondamentali per la diffusione del british-blues come Cyril Davies e forma la sua prima band professionale con Boz Purrell, futuro membro dei King Crimson. Entra negli Small Faces nel 1965, su volere del manager Don Arden, per sostituire il dimissionario Jimmy Winston. Dopo lo scioglimento del gruppo per l’abbandono di Steve Marriott (1969), insieme ai restanti musicisti fonda una nuova band di grande successo, i Faces, nella quale entrano anche Ron Wood e Rod Stewart.
Gli Small Faces rappresentano uno delle più importanti formazioni della scena mods londinese del periodo. Fedeli a quell’estetica, tra il 1965 e il 1966 ipubblican o una serie di ottimi 45 giri irresistibili – il più celebre è Sha-La-La-La-Lee – e fanno uscire due LP ricchi di intuzioni per la Decca. (Small Faces e From The Beginning).
Nel 1967 la band abbandona in parte le influenze soul Motown e sposa la psichedelia divampante sotto l’egida della nuova etichetta – la Immediate – prima in modo timido e insicuro, con l’omonimo dello stesso anno, e poi in maniera assai più convinta e ispirata con il capolavoro Ogdens Nut Gone Flake (Immediate, 1968). Si tratta di un album vero e proprio, e non una banale e sconclusionata raccolta di brani. Sullo sfondo la bizzarra storia Happiness Stam, hippie ossessionato dalla luna e dai suoi moti. Un album che il pubblico britannico premia peraltro con la prima posizione in classifica, grazie anche alla bellezza senza tempo di singoli come Lazy Sunday o Afterglow Your Love.
Durante la sua carriera, McLagan ha collaborato anche con Chuck Berry, Jackson Browne, Joe Cocker, Bob Dylan, Melissa Etheridge, Bonnie Raitt, Paul Westerberg, Izzy Stradlin, Frank Black, Nikki Sudden, John Mayer e Bruce Springsteen. Il rock piange dunque un’altra stella…
McLagan inizia suonare nei primi anni sessanta influenzato da artisti fondamentali per la diffusione del british-blues come Cyril Davies e forma la sua prima band professionale con Boz Purrell, futuro membro dei King Crimson. Entra negli Small Faces nel 1965, su volere del manager Don Arden, per sostituire il dimissionario Jimmy Winston. Dopo lo scioglimento del gruppo per l’abbandono di Steve Marriott (1969), insieme ai restanti musicisti fonda una nuova band di grande successo, i Faces, nella quale entrano anche Ron Wood e Rod Stewart.
Gli Small Faces rappresentano uno delle più importanti formazioni della scena mods londinese del periodo. Fedeli a quell’estetica, tra il 1965 e il 1966 ipubblican o una serie di ottimi 45 giri irresistibili – il più celebre è Sha-La-La-La-Lee – e fanno uscire due LP ricchi di intuzioni per la Decca. (Small Faces e From The Beginning).
Nel 1967 la band abbandona in parte le influenze soul Motown e sposa la psichedelia divampante sotto l’egida della nuova etichetta – la Immediate – prima in modo timido e insicuro, con l’omonimo dello stesso anno, e poi in maniera assai più convinta e ispirata con il capolavoro Ogdens Nut Gone Flake (Immediate, 1968). Si tratta di un album vero e proprio, e non una banale e sconclusionata raccolta di brani. Sullo sfondo la bizzarra storia Happiness Stam, hippie ossessionato dalla luna e dai suoi moti. Un album che il pubblico britannico premia peraltro con la prima posizione in classifica, grazie anche alla bellezza senza tempo di singoli come Lazy Sunday o Afterglow Your Love.
Durante la sua carriera, McLagan ha collaborato anche con Chuck Berry, Jackson Browne, Joe Cocker, Bob Dylan, Melissa Etheridge, Bonnie Raitt, Paul Westerberg, Izzy Stradlin, Frank Black, Nikki Sudden, John Mayer e Bruce Springsteen. Il rock piange dunque un’altra stella…