Il nuovo album dei Gov’t Mule in uscita il 24 settembre, in origine, non è stato concepito come un doppio. Poi, lungo il cammino, Warren Haynes si è imbattuto in Elvis Costello… «Stavo cercando di capire come approcciare Funny Little Tragedy, un brano diverso da tutto ciò che abbiamo fatto finora; mi ricordava certe cose degli Attractions o dei Clash. Così ho chiesto a Elvis un consiglio su quale microfono utilizzare per ottenere quel suono garage di fine anni ’70-inizio ’80. Ho ricevuto una risposta esaustiva, in cui spiegava come aveva registrato questa o quella traccia vocale risalendo fino ai tempi di My Aim Is True. Mi è stato molto utile. Alla fine ho deciso di usare un microfono Shure SM58 del valore di circa 100 dollari, e ha funzionato alla grande. Questo è stato il primo seme che ha portato alla nascita di Shout!. Da quel momento in poi, infatti, ho iniziato a pensare: “Sarebbe fantastico sentire come lo canterebbe Elvis quel pezzo…”».
Poi è stata la volta di Scared To Live, una ballata beatlesiana scritta a quattro mani con il tastierista e chitarrista Danny Louis. Dopo aver rielaborato il brano conferendogli un’atmosfera reggae su consiglio di Gordie Johnson (co-produttore di quattro canzoni dell’album), i due si sono accorti che rievocava in modo prepotente il mondo di Toots And The Maytals. Essendo amico di Toots Hibbert, Haynes ha iniziato a considerare la possibilità di coinvolgerlo, e a quel punto è arrivata l’illuminazione: perché non stilare una lista dei desideri con i nomi degli artisti che potrebbero interpretare al meglio le nuove canzoni dei Muli? Detto fatto. Il secondo disco di Shout! ha così preso forma in uno studio di New York, dove molti degli ospiti hanno incontrato Warren Haynes e compagni, mentre altri hanno contribuito a distanza. «È stato eccitante ascoltare questi straordinari artisti cantare le nostre canzoni», ha detto Haynes. «Le hanno arricchite di nuove idee, nuova energia e, a volte, anche di un nuovo significato. Una delle cose di cui andiamo più fieri è che ogni brano ha una personalità ben precisa. La speranza è che attraverso l’interpretazione di altri musicisti la gente riesca a cogliere nuove sfumature dei Gov’t Mule».
Ed è proprio così, perché tutti coloro che hanno preso parte al progetto, a cominciare da Elvis Costello e Toots Hibbert, non si sono limitati a ricantare la canzone assegnatagli dai Muli, ma hanno cercato di personalizzarla infondendole il proprio inconfondibile marchio. Come Dr. John, per esempio, che ha aumentato in maniera esponenziale la fascinosa carica groovy di Stoop So Slow. Ma non solo, si è anche divertito a virare la poderosa coda strumentale a tinte soul-rhythm & blues ideata da Haynes e compagni in un elegante, swingato ma pur sempre energico strascico jazzy. E che dire di Ben Harper? La sua voce scivola con tale naturalezza tra le bordate chitarristiche di World Boss che potrebbe benissimo averla scritta lui. Haynes, dal canto suo, non si risparmia, e moltiplica le sue sei corde dando vita a un intricato ventaglio di stratificazioni sonore.
Captured, sin dall’inizio, ha qualcosa di famigliare: sarà l’andatura, sarà quel mix di chitarra elettrica e organo, ma rievoca in maniera prepotente Long Time Gone di Crosby, Stills & Nash. Questa però è solo la base della ricetta, perché poi Haynes ci mette del suo e, non pago, sorprende il palato con delle sfiziose schitarrate in odore di Pink Floyd. Jim James, però, non è tipo da starsene con le mani in mano, e con la sua rilettura dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, di possedere un timbro vocale unico nel suo genere: è intenso, spiritato e spirituale, capace di dilatare le melodie in modo inaspettato. Anche Dave Matthews riesce a sintonizzarsi perfettamente sulla tenebrosa lunghezza d’onda di Forsaken Savior, regalando un’interpretazione sofferta e decisamente personale. E se in When The World Gets Small Haynes regala un assolo degno di Carlos Santana, la voce di Steve Winwood riesce ad accentuare ancor più la natura ruvida di questo rock-blues lento e fumoso.
Ty Taylor, carismatico leader dei Vintage Trouble, porta a saturazione la vena soul di Bring On The Music. Glenn Hughes esplora i picchi vocali di No Reward, sostenuto da un groove acido di chitarra elettrica, organo, basso e batteria, che avanza denso come una colata lavica. E Grace Potter non è da meno: si muove con disinvoltura sulle montagne russe di Whisper In Your Soul.
Insomma, in questo nuovo lavoro i Muli si sono divertiti ad ampliare il più possibile il loro spettro sonoro. Shout! se ne infischia delle etichette e degli steccati di genere. È un’accattivante miscela di influenze, citazioni, omaggi, atmosfere, suoni e voci; il tutto confezionato con grande talento e creatività. I due dischi che compongono il progetto sono in sostanza facce della stessa medaglia: ci permettono di avere una visione più ampia e un po’ più approfondita di questa straordinaria creatura musicale chiamata Gov’t Mule.
Qui sotto il trailer ufficiale…