19/06/2025

Guns N’ Roses a Firenze Rocks 2025, il report (12.06.2025)

Tre ore e mezza di un live energico per Axl Rose, Slash e Duff McKagan… e non è (solo) nostalgia

 

Il caldo era insopportabile, il sole cocente ha messo alla prova il pubblico fin dal pomeriggio, tra code interminabili, attese e sospiri. Ma nessuno si è mosso. Quando le prime note di Welcome to the Jungle hanno iniziato a riempire l’aria, l’arena è esplosa. I Guns N’ Roses sono saliti sul palco senza effetti speciali, senza teatrini: un grande schermo con immagini in background, e poi solo la sostanza, chitarre, batteria e una voce che ha segnato un’epoca. Fa pensare che solo dieci anni fa tutto questo era considerato pura utopia…

Il tempo è passato, per loro come per noi, ma l’energia, la forza di quel rock sporco e duro, rimane intatta. Slash è sembrato in grande forma: concentrato, preciso, potente, con solo qualche impercettibile sbavatura, assolutamente perdonabile in un live che ha tutto il sapore dell’autenticità. Difficile trovare il momento più emozionante quando si è immersi in una marea umana di quasi 40mila persone che canta dall’inizio alla fine (sì, spesso anche i brani dal tanto chiacchierato e spesso mal digerito Chinese Democracy).

Axl Rose, con i suoi oltre 60 anni, ha dimostrato di avere ancora personalità da vendere. Si è speso dal primo all’ultimo minuto, correndo, ballando, cantando e sorridendo (cosa che non si vedeva da tempo). Certo, in alcuni passaggi si percepisce la fatica, ma nel complesso ha retto meglio del previsto, smentendo buona parte dei video circolati online che lo ritraevano sempre in difficoltà. Dal vivo, la resa è decisamente superiore.

Interessante anche l’impatto del nuovo batterista Isaac Carpenter, che ha dato maggiore coesione al suono della band, dando vita a una sezione ritmica con l’instancabile Duff McKagan che funziona benissimo. Il groove è solido, ben calibrato, e tiene insieme il gruppo con sicurezza, contribuendo a un’esecuzione che è risultata sempre coinvolgente.

Tre ore e mezza di concerto, una scaletta generosa e senza compromessi. Rock diretto, ruvido, sincero. Una serata che ha confermato una verità spesso dimenticata: certe emozioni non invecchiano. Non è (solo) nostalgia: è potenza, è identità. E quando una band suona ancora con questa convinzione e una coesione che non si vedeva da tempo, non si può parlare di passato. Si sta vivendo pienamente il presente.

 

Scaletta:

Welcome to the Jungle
Mr. Brownstone
Bad Obsession
Chinese Democracy
Out ta Get Me
Live and Let Die
Slither
Absurd
Double Talkin’ Jive
Coma
Yesterdays
You Could Be Mine
Knockin’ on Heaven’s Door
Hard Skool
Rocket Queen
Civil War (Jimi Hendrix Vodoo Child outro)
Thunder and Lightning
It’s So Easy
Better
Slash guitar solo
Sweet Child o’ Mine
November Rain
Wichita Lineman
Patience
This I Love
The General
Down on the Farm
Estranged
Nightrain
Paradise City

Guns N' Roses 2025

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