07/11/2020

I System Of A Down tornano con due inediti dopo 15 anni

Due singoli inediti per i System Of A Down per accendere i riflettori sulla guerra in Artsakh e Armenia dopo i continui attacchi di Azerbaigian e Turchia. Le royalties provenienti dallo streaming e dalla vendita dei due brani sono destinate all’Armenia Fund
(Foto di Clemente Ruiz)
 
Erano 15 anni che i System Of A Down non pubblicavano nuova musica. Adesso, però, profondamente motivati ​​dal conflitto scoppiato di recente tra Artsakh (Nagorno Karabakh) e Azerbaigian, quest’ultimo aiutato dalla Turchia e responsabile della più grande violenza che il paese abbia subito in 26 anni, i System Of A Down – Daron Malakian (chitarre, voce), Serj Tankian (voce), Shavo Odadjian (basso) e John Dolmayan (batteria) – hanno pubblicato i primi due brani inediti dopo 15 anni: Protect The Land Genocidal Humanoidz. Le tracce sono state prodotte da Malakian, che ha anche scritto la musica e i testi, e sono ora disponibili in digitale.
 
“Probabilmente siamo l’unica rock band che ha dei governi come nemici, l’unica rock band che è in guerra, ho scritto queste canzoni per sostenere il morale delle nostre truppe e degli armeni in tutto il mondo” ha dichiarato Daron Malakian.
Le royalties provenienti dallo streaming e dalla vendita dei due brani sono destinate all’Armenia Fund.
È online il video di Protect The Land, nel quale sono presenti filmati recenti delle proteste e dei combattimenti sul campo in Artsakh, rivisitati in modo molto personale. Come sempre, Odadjian ha prodotto il video musicale e ha curato la copertina e la grafica del progetto: “Volevo mostrare l’unione della nostra gente in tutto il mondo per una causa comune, illustrando il potere in numeri – ha spiegato – quindi abbiamo riunito persone di tutte le età e professioni che credono e lottano per questa stessa causa. Una cosa è avere un’idea, ma vederla prendere vita come è successo con questo video, è stato semplicemente incredibile”:
 
 

 
Perché pubblicare proprio ora questi nuovi singoli? Il mese scorso John Dolmayan, profondamente scosso dagli attacchi a sorpresa ingiustificati e dai bombardamenti di civili perpetrati da Azerbaigian e Turchia (la Turchia è stata responsabile del genocidio di 1,5 milioni di armeni nel 1915 e di oltre 100 anni di negazionismo), ha mandato un messaggio ai tre compagni della band: “Ho scritto ‘non importa cosa pensiamo l’uno dell’altro, non importa quali problemi ci siano stati nel passato, dobbiamo metterli da parte perché quello che sta accadendo è più grande dei System Of A Down e più grande di tutti noi… dobbiamo fare qualcosa per sostenere il nostro popolo’”. Insieme, in una successiva call, tutti i membri del gruppo hanno espresso la stessa preoccupazione e convenuto sull’importanza vitale di aiutare in qualche modo, nel modo in cui conoscevano meglio: la musica.
 
“Le aggressioni e le ingiustizie continue contro il popolo armeno in Artsakh e in Armenia da parte dell’Azerbaigian e della Turchia sono una violazione dei diritti umani e un crimine di guerra – ha affermato Tankian – Tutti noi System ci rendiamo conto che questa è una battaglia esistenziale per la nostra gente, quindi è molto personale per noi. Ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento è che il mondo metta da parte la politica e sostenga l’Armenia sanzionando la Turchia e l’Azerbaigian e riconoscendo l’Artsakh”. 
 
Riguardo la registrazione di Protect The Land e Genocidal Humanoidz, Odadjian ha aggiunto: “È stato un vero piacere per noi essere di nuovo insieme in studio, molto confortevole e naturale, come se non fosse passato del tempo”.
 

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