25/10/2013

Il pianoforte è il loro… forte! Arrivano Agnes Obel e Aaron Parks

Due rassegne allietano i gourmet di suoni “doc” a Milano

D’accordo, la crisi investe tutto e tutti (o quasi). Ma è incontestabile che Milano rimanga la capitale morale della musica in Italia. E, anche in tempi di vacche magre, ci fa piacere segnalare un paio di rassegne che allietano i gourmet di suoni “doc” all’ombra della Madonnina. La prima fa parte della storia cittadina: è Aperitivo in concerto, l’appuntamento delle matinée domenicali che, fino a marzo, delizia gli appassionati di jazz e non solo al Teatro Manzoni (www.aperitivoinconcerto.com). Prossimi protagonisti del cartellone: Amiri Baraka, alias Leroi Jones (il 27 ottobre, poeta, drammaturgo e saggista, figura chiave della cultura afro-americana: con lui il pianista D. D. Jackson, il batterista Pheeroan AkLaff, il sassofonista René McLean e il contrabbassista Calvin Jones) e Aaron Parks (10 novembre). Quest’ultimo è uno degli artisti più quotati della scena attuale. Trent’anni, originario di Seattle ma di stanza a Brooklyn, il raffinato pianista bianco si ispira alla linea eurocolta dello strumento, quella – tanto per intenderci – che va da Bill Evans a Paul Bley. Collaborazioni “giuste” con Joshua Redman e Terence Blanchard, una manciata di album alle spalle (tra cui il recente e bellissimo Lua Ya, su Ecm, dove accompagna le delicate ninne nanne eseguite dalla vocalist sud-coreana Yeahwon Shin), il jazzista arriva a Milano alla testa del suo trio. Da non perdere.

Come da non perdere è l’appuntamento con una rassegna, piccola ma bella, ospitata nella sala del Teatro Martinitt (www.teatromartinitt.it). Giunta alla seconda edizione e dedicata alla scena indie più ricercata, Sound&Comfort propone un tris di concerti per palati fini. Si parte il 4 novembre con Katherine Elizabeth King in arte Kaki King, originale virtuosa di chitarra americana, e si finisce il 6 con gli eleganti Low, una delle band di riferimento della scena slowcore statunitense. In mezzo c’è Agnes Obel, un altro dei talenti emergenti del vivace panorama nordeuropeo. Originaria di Copenhagen, la pianista e cantante vive a Berlino e nel 2010, col suo debutto discografico Philharmonics (Pias/Self), ha fatto incetta di premi. Adesso arriva il secondo capitolo della saga, Aventine, che l’artista danese presenta per la prima volta in concerto a Milano. Un’occasione per ascoltare una musicista unica, capace di mescolare radici classiche (Chopin e Bartók, soprattutto) e folk scandinavo, melodie oniriche e minimalismo appoggiato su accordi jazz. Chapeau!

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