La nona edizione del festival Il Ritmo delle Città si è aperta a Milano il 19 maggio scorso e si chiuderà il 15 luglio. Con le precedenti edizioni la rassegna si è imposta come il Festival Jazz di Milano, avendo promosso artisti straordinari come Chick Corea, Brad Mehldau, Wayne Shorter e i Manhattan Transfer, solo per citarne alcuni.
Negli anni passati il festival si era svolto in vari quartieri delle periferie milanesi in sinergia con la strategia di marketing territoriale del Comune con l’intento di promuovere la musica jazz oltre i luoghi canonici dell’intrattenimento, alla ricerca di spazi nuovi per la musica jazz. Da quest’anno si è deciso di concentrare lo svolgimento del notevole programma all’interno del quartiere Città Studi, nell’ambito di Area M, ed in particolare privilegiando lo splendido Orto Botanico di Via Camillo Golgi senza dimenticare gli altri luoghi della musica, individuati nel quartiere dall’iniziativa Area M.
L’edizione del 2015 conferma la vocazione internazionale del Festival grazie alla fitta rete di contatti tessuta negli anni dal direttore Emilio Sioli ma anche con l’apporto della commissione artistica formata dai partner di rete con alcune delle maggiori organizzazioni internazionali tra cui quest’anno spiccano il Festival Jazz di Torino, il Festival JazzKaar di Tallin, il Festival Flame Jazz di Turku, lo Swedish Jazz Festival di Ystad, Iperborea/NordicFestival, il ricco partenariato del progetto Area M, la sinergia con il Politecnico di Milano, con l’Università degli Studi di Milano e con la Civica Scuola di Musica – Civici Corsi di Jazz, riuniti per presentare un calendario ambizioso con molti dei grandi nomi del jazz mondiale, pronto per raccogliere la sfida culturale di Expo 2015.
Il festival si divide in tre parti che intendono offrire un approccio il più esauriente possibile alla comprensione del jazz di oggi: dal punto di vista “vivaistico” e cioè di produzione, di incontro di linguaggi diversi, ma anche di prospettiva, per aprire cioè da Milano una vera finestra sul mondo. Le tre parti si propongono come piani di lettura del fenomeno jazz attuale e non devono essere intese in maniera rigida, dal momento che le vedremo spesso interagire fra loro in proposte in grado di restituire l’energia della musica jazz nel Quartiere.
La prima, che si intitola appunto Milano Mondo, vede la collaborazione con il Torino Jazz Festival per 4 concerti e 2 coproduzioni che coinvolgono anche il Jazz Club Milano e l’Artchipel Orchestra, partner di Arti e Corti nella Rete di Area M.
La manifestazione si è aperta il 19 maggio con l’Organ Trio del sassofonista statunitense Jerry Bergonzi all’Auditorium di via Valvassori Peroni, mentre stasera, lunedì 25 maggio, è il turno di un altro sassofonista statunitense, Larry Schneider al Teatro Menotti, per poi arrivare al 28 maggio con uno degli appuntamenti più attesi del Festival: l’Ottetto dell’alto sassofonista Steve Lehman, che inaugurerà i concerti all’Orto Botanico. Con l’ultimo album Mise en Abime Lehman ha raccolto consensi unanimi e riconoscimenti sia negli Usa che in Europa giungendo a vincere ben 3 Top Jazz della prestigiosa rivista Musica Jazz oltre ad ottenere 5 Stelle su Downbeat (USA) e Disco Choc su Jazz Magazine (Francia).
Si prosegue il giorno successivo sempre all’Orto Botanico con la Monday Orchestra special guest il trombettista statunitense Randy Brecker e il 3 giugno con il progetto Siwan del pianista e compositore norvegese Jon Balke, un incontro di tre diverse concezioni musicali: musica improvvisata europea, barocca e orientale. L’omonimo album è stato pubblicato nel 2009 dall’etichetta tedesca ECM. Il concerto è in collaborazione con la casa editrice Iperborea e compare anche all’interno della rassegna “i Boreali Nordic Festival” ed è preceduto dalla presentazione del libro “Il Suono del Nord” – La Norvegia protagonista della scena jazz Europea” a cura dell’autore Luca Vitali.
Il 6 giugno si conclude la prima parte della rassegna con il tributo ad Art Blakey della Torino Jazz Orchestra con la partecipazione speciale del trombettista russo Valery Ponomarev, che ha militato 4 anni nei mitici Jazz Messengers di Blakey.
La seconda parte del Ritmo delle Città ha come titolo Il Quartiere che Suona. Verranno coinvolti musicisti, associazioni e scuole di musica del quartiere e della Città ad arricchire la programmazione del festival con le loro proposte. Primo appuntamento, il 9 giugno con la prima delle “incursioni” all’Upcycle Cafè degli Studenti della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado – Civici Corsi di Jazz, l’11 giugno sempre nell’Orto Botanico con il concerto a cura dell’Associazione Jazz@Milano, un contest tra 4 formazioni: Jazz Machine Quintet, Paolo Manasse Trio, Progressive Jazz Quartet, Ayra Contamination Jazz, seguita dalle esibizioni degli studenti diplomati e diplomandi della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado – Civici Corsi di Jazz il 13, il 16 e il 20 giugno sia all’Upcycle Cafè sia all’Osteria di Lambrate che assicurano al progetto un’ampia diffusione nel neo nato Quartiere della Musica proposto da Area M.
Il 15 giugno, inizia la terza parte del Festival che chiamiamo Milano Contest con il primo dei 5 Jazz Contests internazionali – di cui 3 con artisti europei – previsti dal cartellone: ecco l’incontro fra il trio del fenomenale trombettista austriaco Mario Rom e quello di Rudy Manzoli (già allievo dei Civici corsi di jazz, culmina il suo percorso di formazione con l’approdo sul palco del festival), mentre il 17 giugno Il Quincy Jones segreto, progetto di Davide Logiri, ci propone il secondo contest con la collaborazione dei musicisti della scena musicale milanese e della scuola Music Time, attraverso il loro incontro con la big band della Scuola di Alto Perfezionamento Stravinsky di Mosca. Si tratta di un viaggio/tributo alla scoperta dell’eclettismo del grande musicista compositore produttore statunitense.
Il 22 giugno ci spostiamo al Teatro Menotti per il terzo ‘contest’ dove The Thieves Quartet, formazione “Modern Jazz” tra le più interessanti in Italia, incontra il vibrafonista Mike Mainieri, ideatore dei mitici “Steps Ahead” e celebreranno insieme il 35° anniversario dell’uscita del primo disco di questa storica formazione. Ospite della serata un illustre collega di Mike Mainieri: il vibrafonista Andrea Dulbecco.
Si torna all’Orto Botanico il 23 giugno per il quarto appuntamento con i “Jazz Contest” del Ritmo delle Città dal titolo “The Voice and the Chant” con la grazia della cantante svedese Hannah Svensson e il sulfureo trombettista gallese Ben Thomas, qui accompagnati dal quartetto del pianista Davide Logiri.
Con il 25 giugno riprende Milano Mondo, con il grande evento con l’Artchipel Orchestra di Ferdinando Faraò che omaggia i Soft Machine con due ospiti d’eccezione: Keith e Julie Tippet.
Ci spostiamo al Politecnico, tradizionale partner del Festival Il Ritmo delle Città, il 30 giugno per una serata tributo a Chet Baker, Shadows, le memorie perdute di Chet Baker, con Massimo Popolizio e il duo del celebre trombettista Fabrizio Bosso, assiduo frequentatore del repertorio del celebre “maudit” della scena jazz del secolo scorso.
Il travolgente Latin jazz di Gonzalo Rubalcaba, Horacio ‘El Negro’ Hernandez, David Hidalgo e Jose Armando Gola per il progetto Volcan sarà protagonista all’Orto Botanico il 7 luglio
Quinto ed ultimo appuntamento con i Jazz Contest del Ritmo delle Città, il 9 luglio con A Bite of Baltic Jazzcon il pianista prodigio Holger Marjamaa e il suo Chamber Project da Tallinn in Estonia e il Roy Assaf NY Connection Quartet da Helsinki che comprende alcuni fra i migliori esponenti del jazz finlandese.
Chiude la IX edizione del Festival la grandissima cantante Dianne Reeves il 15 luglio all’Orto Botanico, dove presenterà il nuovo progetto Beautiful Life che le ha fruttato il quarto Grammy Award della sua pluripremiata carriera.
Parallelamente ai concerti, si svolgeranno diversi eventi collaterali volti sempre di più a coinvolgere il quartiere con attività divulgative e di animazione.
Il 16 maggio festa di inaugurazione all’Orto Botanico con diretta radiofonica su Radio Statale, la radio dell’Università, a cura di Andera Pistorio che racconterà il Festival in compagnia del direttore Emilio Sioli.
In una visione di Energy for life, verranno organizzati incontri di Yoga nei giorni del 6, 15 e 23 giugno prima dei concerti dell’Orto Botanico, a sottolineare le molte affinità della pratica dello yoga con l’improvvisazione jazzistica. Questi incontri saranno organizzati in collaborazione con l’Accademia Be Yoga (il 6 giugno) e in partnership con lo Yoga Journal.
Dal 14 maggio 3 giugno Jazz Bus Stop, momenti di animazione musicale itinerante alle fermate dei mezzi pubblici del quartiere Città Studi con gli studenti della scuola Music Time.
Il 21 giugno un seminario di canto jazz con Hannah Svensson, che spiegherà i segreti dell’improvvisazione vocale;
Per altre informazioni è possibile consultare il sito: www.area-m.it.
Negli anni passati il festival si era svolto in vari quartieri delle periferie milanesi in sinergia con la strategia di marketing territoriale del Comune con l’intento di promuovere la musica jazz oltre i luoghi canonici dell’intrattenimento, alla ricerca di spazi nuovi per la musica jazz. Da quest’anno si è deciso di concentrare lo svolgimento del notevole programma all’interno del quartiere Città Studi, nell’ambito di Area M, ed in particolare privilegiando lo splendido Orto Botanico di Via Camillo Golgi senza dimenticare gli altri luoghi della musica, individuati nel quartiere dall’iniziativa Area M.
L’edizione del 2015 conferma la vocazione internazionale del Festival grazie alla fitta rete di contatti tessuta negli anni dal direttore Emilio Sioli ma anche con l’apporto della commissione artistica formata dai partner di rete con alcune delle maggiori organizzazioni internazionali tra cui quest’anno spiccano il Festival Jazz di Torino, il Festival JazzKaar di Tallin, il Festival Flame Jazz di Turku, lo Swedish Jazz Festival di Ystad, Iperborea/NordicFestival, il ricco partenariato del progetto Area M, la sinergia con il Politecnico di Milano, con l’Università degli Studi di Milano e con la Civica Scuola di Musica – Civici Corsi di Jazz, riuniti per presentare un calendario ambizioso con molti dei grandi nomi del jazz mondiale, pronto per raccogliere la sfida culturale di Expo 2015.
Il festival si divide in tre parti che intendono offrire un approccio il più esauriente possibile alla comprensione del jazz di oggi: dal punto di vista “vivaistico” e cioè di produzione, di incontro di linguaggi diversi, ma anche di prospettiva, per aprire cioè da Milano una vera finestra sul mondo. Le tre parti si propongono come piani di lettura del fenomeno jazz attuale e non devono essere intese in maniera rigida, dal momento che le vedremo spesso interagire fra loro in proposte in grado di restituire l’energia della musica jazz nel Quartiere.
La prima, che si intitola appunto Milano Mondo, vede la collaborazione con il Torino Jazz Festival per 4 concerti e 2 coproduzioni che coinvolgono anche il Jazz Club Milano e l’Artchipel Orchestra, partner di Arti e Corti nella Rete di Area M.
La manifestazione si è aperta il 19 maggio con l’Organ Trio del sassofonista statunitense Jerry Bergonzi all’Auditorium di via Valvassori Peroni, mentre stasera, lunedì 25 maggio, è il turno di un altro sassofonista statunitense, Larry Schneider al Teatro Menotti, per poi arrivare al 28 maggio con uno degli appuntamenti più attesi del Festival: l’Ottetto dell’alto sassofonista Steve Lehman, che inaugurerà i concerti all’Orto Botanico. Con l’ultimo album Mise en Abime Lehman ha raccolto consensi unanimi e riconoscimenti sia negli Usa che in Europa giungendo a vincere ben 3 Top Jazz della prestigiosa rivista Musica Jazz oltre ad ottenere 5 Stelle su Downbeat (USA) e Disco Choc su Jazz Magazine (Francia).
Si prosegue il giorno successivo sempre all’Orto Botanico con la Monday Orchestra special guest il trombettista statunitense Randy Brecker e il 3 giugno con il progetto Siwan del pianista e compositore norvegese Jon Balke, un incontro di tre diverse concezioni musicali: musica improvvisata europea, barocca e orientale. L’omonimo album è stato pubblicato nel 2009 dall’etichetta tedesca ECM. Il concerto è in collaborazione con la casa editrice Iperborea e compare anche all’interno della rassegna “i Boreali Nordic Festival” ed è preceduto dalla presentazione del libro “Il Suono del Nord” – La Norvegia protagonista della scena jazz Europea” a cura dell’autore Luca Vitali.
Il 6 giugno si conclude la prima parte della rassegna con il tributo ad Art Blakey della Torino Jazz Orchestra con la partecipazione speciale del trombettista russo Valery Ponomarev, che ha militato 4 anni nei mitici Jazz Messengers di Blakey.
La seconda parte del Ritmo delle Città ha come titolo Il Quartiere che Suona. Verranno coinvolti musicisti, associazioni e scuole di musica del quartiere e della Città ad arricchire la programmazione del festival con le loro proposte. Primo appuntamento, il 9 giugno con la prima delle “incursioni” all’Upcycle Cafè degli Studenti della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado – Civici Corsi di Jazz, l’11 giugno sempre nell’Orto Botanico con il concerto a cura dell’Associazione Jazz@Milano, un contest tra 4 formazioni: Jazz Machine Quintet, Paolo Manasse Trio, Progressive Jazz Quartet, Ayra Contamination Jazz, seguita dalle esibizioni degli studenti diplomati e diplomandi della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado – Civici Corsi di Jazz il 13, il 16 e il 20 giugno sia all’Upcycle Cafè sia all’Osteria di Lambrate che assicurano al progetto un’ampia diffusione nel neo nato Quartiere della Musica proposto da Area M.
Il 15 giugno, inizia la terza parte del Festival che chiamiamo Milano Contest con il primo dei 5 Jazz Contests internazionali – di cui 3 con artisti europei – previsti dal cartellone: ecco l’incontro fra il trio del fenomenale trombettista austriaco Mario Rom e quello di Rudy Manzoli (già allievo dei Civici corsi di jazz, culmina il suo percorso di formazione con l’approdo sul palco del festival), mentre il 17 giugno Il Quincy Jones segreto, progetto di Davide Logiri, ci propone il secondo contest con la collaborazione dei musicisti della scena musicale milanese e della scuola Music Time, attraverso il loro incontro con la big band della Scuola di Alto Perfezionamento Stravinsky di Mosca. Si tratta di un viaggio/tributo alla scoperta dell’eclettismo del grande musicista compositore produttore statunitense.
Il 22 giugno ci spostiamo al Teatro Menotti per il terzo ‘contest’ dove The Thieves Quartet, formazione “Modern Jazz” tra le più interessanti in Italia, incontra il vibrafonista Mike Mainieri, ideatore dei mitici “Steps Ahead” e celebreranno insieme il 35° anniversario dell’uscita del primo disco di questa storica formazione. Ospite della serata un illustre collega di Mike Mainieri: il vibrafonista Andrea Dulbecco.
Si torna all’Orto Botanico il 23 giugno per il quarto appuntamento con i “Jazz Contest” del Ritmo delle Città dal titolo “The Voice and the Chant” con la grazia della cantante svedese Hannah Svensson e il sulfureo trombettista gallese Ben Thomas, qui accompagnati dal quartetto del pianista Davide Logiri.
Con il 25 giugno riprende Milano Mondo, con il grande evento con l’Artchipel Orchestra di Ferdinando Faraò che omaggia i Soft Machine con due ospiti d’eccezione: Keith e Julie Tippet.
Ci spostiamo al Politecnico, tradizionale partner del Festival Il Ritmo delle Città, il 30 giugno per una serata tributo a Chet Baker, Shadows, le memorie perdute di Chet Baker, con Massimo Popolizio e il duo del celebre trombettista Fabrizio Bosso, assiduo frequentatore del repertorio del celebre “maudit” della scena jazz del secolo scorso.
Il travolgente Latin jazz di Gonzalo Rubalcaba, Horacio ‘El Negro’ Hernandez, David Hidalgo e Jose Armando Gola per il progetto Volcan sarà protagonista all’Orto Botanico il 7 luglio
Quinto ed ultimo appuntamento con i Jazz Contest del Ritmo delle Città, il 9 luglio con A Bite of Baltic Jazzcon il pianista prodigio Holger Marjamaa e il suo Chamber Project da Tallinn in Estonia e il Roy Assaf NY Connection Quartet da Helsinki che comprende alcuni fra i migliori esponenti del jazz finlandese.
Chiude la IX edizione del Festival la grandissima cantante Dianne Reeves il 15 luglio all’Orto Botanico, dove presenterà il nuovo progetto Beautiful Life che le ha fruttato il quarto Grammy Award della sua pluripremiata carriera.
Parallelamente ai concerti, si svolgeranno diversi eventi collaterali volti sempre di più a coinvolgere il quartiere con attività divulgative e di animazione.
Il 16 maggio festa di inaugurazione all’Orto Botanico con diretta radiofonica su Radio Statale, la radio dell’Università, a cura di Andera Pistorio che racconterà il Festival in compagnia del direttore Emilio Sioli.
In una visione di Energy for life, verranno organizzati incontri di Yoga nei giorni del 6, 15 e 23 giugno prima dei concerti dell’Orto Botanico, a sottolineare le molte affinità della pratica dello yoga con l’improvvisazione jazzistica. Questi incontri saranno organizzati in collaborazione con l’Accademia Be Yoga (il 6 giugno) e in partnership con lo Yoga Journal.
Dal 14 maggio 3 giugno Jazz Bus Stop, momenti di animazione musicale itinerante alle fermate dei mezzi pubblici del quartiere Città Studi con gli studenti della scuola Music Time.
Il 21 giugno un seminario di canto jazz con Hannah Svensson, che spiegherà i segreti dell’improvvisazione vocale;
Per altre informazioni è possibile consultare il sito: www.area-m.it.