27/11/2021

Italian Kidd: il rock secondo Alex Savelli e Ivano Zanotti

Prima fatica discografica (ma non prima collaborazione tra i due) per il fondatore dei Pelican Milk e il batterista di Loredana Bertè e Ligabue
Primo album insieme per Alex Savelli e Ivano Zanotti: il fondatore dei Pelican Milk e il batterista di Loredana Bertè e Luciano Ligabue hanno infatti pubblicato per Radici Music Records Italian Kidd, un lavoro che coinvolge undici voci diverse, una per ogni brano. Il risultato è un album rock eterogeneo e ricco di sfumature, grazie anche all’apporto di chi ha interpretato i singoli brani, Luca Fattori, Luciano “Luiss” Luisi (Bandabastard), Massimo Danieli, Jeanine Heirani (Nostress), Michele Menichetti (La Gabbia), Teresa Iannello, Lorenzo Giovagnoli (Odessa), Valentina Gerometta (Zois), Francesco Grandi e Omar Macchione (Qvintessence), Frederick Livi (Crownheads).Alex Savelli, polistrumentista, produttore con un’esperienza trentennale alle spalle, nel 1999 a Londra ha fondato i Pelican Milk e poi ha collaborato con Eddie Kramer, Francesco Guccini, Paul Chain, Ares Tavolazzi e tantissimi altri.
Ivano Zanotti attualmente è invece batterista e direttore musicale di Loredana Bertè e batterista live di Ligabue, in carriera ha lavorato con Brian Auger e Manolo Badrena in ambito internazionale e poi con Vasco Rossi, Anna Oxa, Alan Sorrenti, Edoardo Bennato e non solo, sia in studio che dal vivo, in Italia.

Ecco cosa ci hanno raccontato i due musicisti in questa breve intervista:

Per cominciare parto da una dichiarazione di Alex: hai definito quest’album “un festival, uno di quei momenti di aggregazione e condivisione a cui purtroppo non siamo più abituati”, ma il filo conduttore c’è, come spieghi sempre tu, ed è dato “dalla scrittura e dalla produzione” che ha permesso ai cantanti di esprimersi. Spiegateci un po’ come si è svolto il lavoro che ha portato al risultato finale che è poi Italian Kidd.
ALEX: Sì, festival è una definizione calzante ma forse è più un musical in realtà, dove c’è una scrittura forte e una produzione unica ma con tanti protagonisti, tanti solisti, con la stessa orchestra. Abbiamo cominciato nel 2019, ben prima della pandemia, ad incidere materiale (ci eravamo conosciuti in occasione di una collaborazione su un mio disco e da lì abbiamo continuato a suonare insieme). Nessuna direzione in mente, solo voglia di un nuovo cimento e piacere della creazione… solo poi abbiamo capito che svolta imprimere al lavoro e cosa volevamo diventasse. Quando il mondo è cambiato e hanno chiuso tutto, noi non potevamo che aprire tutto, spalancare la porta alle collaborazioni.
IVANO: Alex è stato chiaro e abbiamo voluto questo festival proprio per il momento che abbiamo trascorso e quindi riscoprire il vero valore della musica, cioè l’aggregazione e la condivisione di emozioni e cose belle.

Come avete scelto, in generale intendo, gli undici cantanti dell’album? Sarà forse banale come supposizione, ma immagino abbiate messo in campo anche tutta la vostra esperienza al fianco dei grandi con cui avete lavorato e lavorate tuttora.
Le scelte hanno poi influenzato il risultato finale o sono stati i cantanti a doversi “adeguare” ai vostri pezzi?
ALEX: Il nostro bagaglio è sempre con noi, è nelle note che suoniamo e in quelle che non suoniamo, è inevitabile, ma la nostra idea era di creare qualcosa di nuovo, non ci interessava ripercorrere certi sentieri, abbiamo inciso molto materiale molto diverso da cui abbiamo selezionato i brani di Italian Kidd. Abbiamo chiamato cantanti che ci piacciono e che secondo noi meritano, i brani erano già incisi e più che adattarsi è stato chiesto loro semplicemente di interpretare.
IVANO: Naturalmente conoscevamo i cantanti e quindi abbiamo pensato, secondo la loro vocalità, i pezzi più opportuni e dopo loro han messo la loro personalità.

Quando e come avete deciso di fare un album insieme? Per caso dopo esservi incontrati per Gettare le basi?
ALEX: Esatto, avevo sentito Ivano suonare in vari contesti, non esattamente quelli mainstream per cui è famoso, mi era piaciuto (sono abituato bene con i batteristi!), ha partecipato a Gettare le basi (album con il grande Massimo Manzi alla batteria) e da quel momento siamo partiti.
IVANO: Dopo questo mio coinvolgimento nell’album con il super Manzi, Alex ha voluto cimentarsi in brani con me diretto alla batteria e ci abbiamo preso gusto.

Come mai c’è solo un brano in italiano in Italian Kidd, cioè il conclusivo Non Siamo Soli?
ALEX: Non ci interessava un disco in italiano quando abbiamo realizzato Italian Kidd; Not Alone però si prestava perfettamente anche a una versione italiana e la traduzione letterale del testo era perfetta (evento molto raro). Ci piaceva il messaggio e ci piaceva che arrivasse bene anche agli italiani, Non Siamo Soli è una frase che a volte dobbiamo sentirci dire, in certi momenti ci dimentichiamo e può accadere di tutto. Luciano Luisi ci regala una versione preziosa in ogni lingua e ha un significato che la versione italiana sia alla fine del disco, prelude al nostro prossimo lavoro come Savelli-Zanotti che è proprio il disco di Luciano Luisi che sarà in italiano.
IVANO: La scelta era del prodotto in inglese e poi è venuta fuori solo questa perla in italiano. Appunto sarà un preludio per la collaborazione che vogliamo fare con Luisi.

Avete intenzione di riproporre dal vivo (se non lo state già facendo) questo tipo di album e avete pensato di affidarlo ad un unico o ad un’unica interprete o anche in questo caso volete che sia “un festival”?
ALEX: Siamo usciti una sola volta ancora in formazione ridotta… ma è stato bellissimo. Per cui stiamo pensando ad uno spettacolo modulabile a seconda della situazione e del budget. Se possiamo portiamo il festival completo, se esistono struttura e presupposti, sennò portiamo uno spettacolo che cambia a seconda dei performer.
IVANO: ci stiamo lavorando proprio adesso infatti…

Ultima domanda: è vero che sono già nate altre collaborazioni con gli ospiti dell’album? I prossimi progetti partono quindi proprio da qui?
ALEX: Per ora di certo abbiamo il disco con Luisi ma collaboriamo anche con Zois e abbiamo discusso anche con altri partecipanti di collaborare. Personalmente ho da poco terminato un nuovo album con il produttore Alex Elena che dovrebbe uscire nel 2022.
IVANO: Sì, esatto, con Luisi siamo già in creazione, con gli Zois sicuramente nascerà qualcosa e poi chissà, non esistono mai limiti quando c’è la passione.

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