Jacob Collier live all’Alcatraz di Milano, il report (07.11.2024)
Atmosfera molto gioiosa in un live in cui il talento non cede mai al virtuosismo fine a sé stesso
Si conferma un polistrumentista e un grande performer di tutto rispetto Jacob Collier anche nell’unica tappa in Italia in programma quest’anno all’Alcatraz di Milano.
Sul palco c’è un finto bosco con finti alberi e una panchina sopraelevata rispetto alla scenografia e alla band che accompagna questo enorme talento, ormai non più “bambino prodigio”, perché ha compiuto 30 anni solo qualche mese fa; al centro si vede inoltre una grande J di Jacob riprodotta con luci a led.
Tra i meriti attribuiti giustamente in questi giorni al compianto Quincy Jones c’è anche quello di aver lanciato il giovane artista, ancor prima che pubblicasse il suo primo album. Nel lungo post sui social in cui rende omaggio al grande produttore, Jacob Collier scrive alla fine: “Sarai in ogni nota che suono”…
Nel live non si è infatti risparmiato. Reduce dalla pubblicazione di Djesse Vol. 4, ultimo capitolo di un progetto concepito nel 2018, al quale hanno preso parte tanti ospiti che comprendevano le sue ispirazioni musicali, il cantautore ha eseguito diversi brani dal nuovo album come 100,000 Voices, Wellll e una avvolgente Little Blue in acustico che ha portato subito il pubblico a cantare. Si è poi distinto per la sua personale interpretazione di A Case Of You di Joni Mitchell, preludio di una parte in cui il legame con gli spettatori si è intensificato sempre di più, tanto da portare lo stesso Jacob Collier a dirigerli nei cori e nelle armonizzazioni soprattutto degli ultimi brani e fino al bis di Somebody To Love dei Queen.
Non eccede mai in virtuosismi e lascia molto spazio ai suoi musicisti in un’atmosfera sempre molto gioiosa, ma di tutta una serata rimane sicuramente la sua capacità di alternarsi tra pianoforte, tastiere, chitarre, basso, batteria e microfono.