Uscirà il 5 marzo 2021 per BMG la nuova versione speciale deluxe edition di Quiet Life, terzo album dei Japan.
L’album infatti è ora oggetto di una nuova importante ristampa con una nuovissima rimasterizzazione half-speed dell’album originale, mix alternativi, b-side, singoli, rarità e materiale live che include la registrazione del ricercato Live at Budokan del marzo 1980 precedentemente disponibile solo come EP a 4 tracce Live in Japan.
L’uscita presenta l’artwork originale dell’album restaurata, nuove esclusive note di copertina con una prefazione del produttore originale, John Punter, fotografie inedite e memorabilia.
Parlando di Quiet Life nel 2019 il batterista dei Japan, Steve Jansen, ha dichiarato: “Sembra il lavoro più compiuto da un gruppo di musicisti che ha iniziato a trovare una propria voce, piuttosto che dimostrare semplicemente le loro capacità di scrivere/suonare musica“.
Anche il tastierista, Richard Barbieri, riconosce lo spostamento sismico che la band ha vissuto: “È come se da un giorno all’altro avessimo scoperto da un giorno all’altro la raffinatezza, la sottigliezza e le sfumature. Un grande cambiamento dovuto al fatto che David (Sylvian) ha iniziato a scrivere di più al pianoforte e credo che questo abbia generato i brani più incisivi di quel periodo. Canzoni dal suono più aperto e spazioso in cui abbiamo iniziato a capire come costruire gli arrangiamenti“.
L’album infatti è ora oggetto di una nuova importante ristampa con una nuovissima rimasterizzazione half-speed dell’album originale, mix alternativi, b-side, singoli, rarità e materiale live che include la registrazione del ricercato Live at Budokan del marzo 1980 precedentemente disponibile solo come EP a 4 tracce Live in Japan.
L’uscita presenta l’artwork originale dell’album restaurata, nuove esclusive note di copertina con una prefazione del produttore originale, John Punter, fotografie inedite e memorabilia.
Parlando di Quiet Life nel 2019 il batterista dei Japan, Steve Jansen, ha dichiarato: “Sembra il lavoro più compiuto da un gruppo di musicisti che ha iniziato a trovare una propria voce, piuttosto che dimostrare semplicemente le loro capacità di scrivere/suonare musica“.
Anche il tastierista, Richard Barbieri, riconosce lo spostamento sismico che la band ha vissuto: “È come se da un giorno all’altro avessimo scoperto da un giorno all’altro la raffinatezza, la sottigliezza e le sfumature. Un grande cambiamento dovuto al fatto che David (Sylvian) ha iniziato a scrivere di più al pianoforte e credo che questo abbia generato i brani più incisivi di quel periodo. Canzoni dal suono più aperto e spazioso in cui abbiamo iniziato a capire come costruire gli arrangiamenti“.