21/10/2022

Jean-Michel Jarre e l’Audio Spaziale di “Oxymore”

Oxymore è il nuovo album di Jean-Michel Jarre. Il guru della musica elettronica è tornato con un lavoro concepito appositamente per come sarà ascoltata la musica in futuro

 

Jean-Michel Jarre è tornato con Oxymore. Più che un semplice album, un’esperienza, presentata alla stampa qualche giorno fa a Milano, in compagnia dello stesso guru della musica elettronica e del direttore artistico di MTV Italia Luca De Gennaro che ha condotto l’incontro. La sala Astra del Cinema Anteo è stata allestita infatti appositamente con 42 casse per un tipo di ascolto nuovo. La raccomandazione è quella di sedersi al centro della sala per vivere al meglio un’esperienza che sarà possibile anche in casa propria con le cuffie Dolby Atmos.

 

Jean-Michel Jarre - copertina Oxymore

 

Nel corso della conferenza stampa, Jean-Michel Jarre ha parlato quindi di un album, composto appositamente per questo tipo di suono. Perché la musica, prima che di note, è fatta di suono. Un processo creativo diverso per un ascolto differente che è un’innovazione come lo fu il passaggio dal mono allo stereo.

L’esempio di Jarre è quello della pittura che di base è frontale e che con troppi colori crea un’enorme massa grigia. “C’è bisogno di più spazio” per utilizzare al meglio i colori nella pittura e allora il principio vale anche per questa musica, uscita in formato CD, doppio vinile e digitale in stereo e in Audio Spaziale con Dolby Atmos su Apple Music.

L’altro esempio è quello di quando si legge un libro e con la fantasia ci si immedesima nei personaggi.

Per i film i paragoni sono quelli con Matrix o Avatar.

 

L’album è un omaggio al compositore francese scomparso nel 2017, Pierre Henry, grande maestro di Jarre, con il quale tra l’altro avrebbe dovuto collaborare all’album Electronica. La vedova di Henry ha fornito allo stesso Jarre alcune bozze del materiale destinate a questa collaborazione.

 

Anche Oxyville farà parte di questo progetto. Sarà “una città virtuale della musica e in futuro inviterò altri artisti a farne parte, oltre a tenere masterclass e altri eventi” – ha dichiarato Jarre.

VR e metaverso sono situazioni peraltro già frequentate dall’artista, ad esempio a Capodanno 2021 con un concerto in live streaming in una virtuale Notre-Dame de Paris.

 

Il progetto si ispira a Musique Concrete, movimento francese sviluppatosi negli anni ’40 in Francia e per cui la musica viene composta con suoni registrati come materia prima grezza. Jarre ha cercato di fare un passo in più riprendendo questo concetto, ma con gli strumenti attuali e con la tecnologia moderna.

 

Tra le ultime curiosità dell’incontro, quella su Musique pour Supermarché (titolo inglese Music for Supermarkets). Dell’album del 1983 Jarre pubblicò solo una copia e distrusse successivamente e volutamente tutti i nastri… “il primo NFT” dice scherzando. La storia di chi lo ha comprato è ancor più curiosa: il proprietario dell’album infatti ha avuto un incidente, a seguito del quale è andato in coma e poi si è risvegliato con la musica di Jean-Michel Jarre… e con il desiderio di avere quel disco. Il messaggio del lavoro era “stiamo attenti a non trasformare la musica in oggetto da supermarket”.

Infine, per quanto riguarda il cinema, Jean-Michel Jarre ha spiegato quasi alla fine della presentazione che quello era territorio del padre, il compositore Maurice Jarre; se però dovesse trovare “il suo Fellini”, sarebbe pronto a trasformarsi “nel Nino Rota della situazione”… e magari sarebbe un’esperienza anche quella, l’ennesima per lui e per chi lo ascolta da più di 50 anni.

Jean-Michel Jarre - Oxymore

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