Il debutto discografico dei King Crimson, In The Court of the Crimson King, era uscito il 10 ottobre 1969. E ora, a quarantasei anni dalla sua fondazione, la band di Robert Fripp ha deciso di dare alle stampe un nuovo album dal vivo, inciso a Los Angeles e intitolato Live At The Orpheum: la versione a doppio disco CD/DVD è già disponibile, mentre per quella in vinile bisognerà attendere il prossimo 3 febbraio.
Le varie formazioni del Re Cremisi hanno sempre ruotato intorno alla figura di Fripp, custode di un’ipotetica “crimsonianità” attribuibile solo ad alcune fra le moltissime compagini con le quali ha collaborato. L’ultima, quella del suddetto tour e del relativo live, è un’estensione del collettivo che nel 2011 ha regalato al pubblico l’album di studio A Scarcity Of Miracles. Insieme al leader c’erano il cantante/chitarrista Jakko Jakszyk e il fiatista Mel Collins (l’album era uscito proprio a nome “Jakszyk, Fripp and Collins”); avevano contribuito anche l’eterno Tony Levin al basso e Gavin Harrison alla batteria (quest’ultimo già nei Porcupine Tree di Steven Wilson, il quale è il responsabile dei nuovi mix surround degli album dei Crimson). Per il tour si sono aggiunti due ulteriori batteristi, Pat Mastelotto e Bill Rieflin, creando così un’insolita front-line di ben tre percussionisti che assalivano sonicamente il pubblico, mentre gli altri quattro si trovavano sul retro del palco.
Quest’album dal vivo è dunque l’occasione di ascoltare alcune esecuzioni di brani rivoluzionari, proposte da una band rivoluzionata e allo stesso tempo capace di stupire nuovamente (quarantuno minuti totali, tratti da un’ora e mezzo di concerto).
Le varie formazioni del Re Cremisi hanno sempre ruotato intorno alla figura di Fripp, custode di un’ipotetica “crimsonianità” attribuibile solo ad alcune fra le moltissime compagini con le quali ha collaborato. L’ultima, quella del suddetto tour e del relativo live, è un’estensione del collettivo che nel 2011 ha regalato al pubblico l’album di studio A Scarcity Of Miracles. Insieme al leader c’erano il cantante/chitarrista Jakko Jakszyk e il fiatista Mel Collins (l’album era uscito proprio a nome “Jakszyk, Fripp and Collins”); avevano contribuito anche l’eterno Tony Levin al basso e Gavin Harrison alla batteria (quest’ultimo già nei Porcupine Tree di Steven Wilson, il quale è il responsabile dei nuovi mix surround degli album dei Crimson). Per il tour si sono aggiunti due ulteriori batteristi, Pat Mastelotto e Bill Rieflin, creando così un’insolita front-line di ben tre percussionisti che assalivano sonicamente il pubblico, mentre gli altri quattro si trovavano sul retro del palco.
Quest’album dal vivo è dunque l’occasione di ascoltare alcune esecuzioni di brani rivoluzionari, proposte da una band rivoluzionata e allo stesso tempo capace di stupire nuovamente (quarantuno minuti totali, tratti da un’ora e mezzo di concerto).